GINEVRA, 23 SETTEMBRE – È stato presentato presso la sede della Rappresentanza Permanente d’Italia presso le Organizzazioni Internazionali a Ginevra il dossier di candidatura per Roma Expo 2030.
In seguito alla consegna ufficiale del dossier al Bureau International des Expositions (BIE) di Parigi lo scorso 7 settembre, l’incontro ha consentito di illustrare le linee guida principali del documento e la filosofia che sostiene la candidatura di Roma, alla presenza di oltre cento rappresentanti dei Paesi membri del BIE accreditati presso le Organizzazioni internazionali a Ginevra.
Tra gli intervenuti l’Ambasciatore Gian Lorenzo Cornado, Rappresentante Permanente d’Italia presso le Nazioni Unite e le altre Organizzazioni Internazionali a Ginevra, l’ambasciatore Sebastiano Cardi, coordinatore della campagna elettorale per la promozione della candidatura di Roma a ospitare Expo 2030,, il coordinatore della task force Roma Expo 2030, Gaetano Castellini Curiel, e il Direttore della Comunicazione e Partnership Roma Expo 2030, Livio Vanghetti.
”Roma è la città ideale per ospitare EXPO 2030 – ha detto Cornado – è la capitale dell’arte, del dialogo, della creatività e dell’ospitalità, una città in continua evoluzione che ha attraversato millenni di storia trasformandosi e sapendo trovare sempre nuovi equilibri tra i suoi abitanti e il territorio. La forza di questa candidatura, e della filosofia che la sostiene, è la volontà di promuovere partenariati inclusivi e progetti comuni con ciascun Paese partecipante. I progetti saranno esposti nei padiglioni nazionali, offrendo ai visitatori una straordinaria vetrina di soluzioni e visioni innovative, radicate nei diversi percorsi storici e culturali. Quella di EXPO Roma 2030 è una visione genuinamente multilaterale ed orientata agli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite: obiettivi che la comunità internazionale è chiamata oggi più che mai a difendere e promuovere, immaginando un futuro migliore per le giovani generazioni”.
Per Cardi Roma ”vuole rafforzare la propria immagine di città mai statica, sempre in evoluzione e pronta ad adattarsi ai cambiamenti. Inoltre, in virtù della propria posizione posta nel cuore del Mediterraneo – ponte di collegamento tra l’Europa, l’Africa e il Medio Oriente – è perfettamente posizionata per garantire il successo di Expo 2030 Roma in termini di partecipazione, visitatori e visibilità”.
”Il tema scelto dal Comitato ‘People and Territories’ – ha spiegato Livio Vanghetti -è emblematico del lavoro e significato che stiamo dando a questa candidatura. Ma soprattutto è emblematico di un metodo: lavorare insieme. Realizzare insieme con partnership radicate un Expo che risponda ad una visione universale, quella della persona umana e del territorio che abita. Questo è ancora più necessario perché l’Expo cade nell’anno in cui si valuteranno i risultati della Agenda 2030 dell’ONU, e nel contempo si celebrerà il centenario del BIE e dei suoi valori”-
IL DOSSIER
Il volume di 618 pagine contiene il progetto dettagliato per concorrere assieme ad altre 3 città (Busan, Odessa e Riad) ed è stato redatto da un team di professori e professionisti internazionali che hanno collaborato con le Università romane e le istituzioni locali e nazionali, sotto la guida dell’architetto Matteo Gatto già Chief architect e Direttore della Visitor experience di Expo Milano 2015.
Il volume è diviso in 21 capitoli, 14 obbligatori e 7 aggiuntivi, e si può riassumere in cinque parti fondamentali.
1. Il commitment esteso delle istituzioni a voler ospitare l’Expo e il sostegno della società civile;
2. Lo sviluppo del tema scelto per l’Esposizione: ‘Persone e Territori: Rigenerazione, Inclusione e Innovazione’ approfondendone il valore universale e la sua centralità nel dibattito contemporaneo;
3. Una terza sezione è dedicata alla città di Roma e alla sua regione, luogo ideale per Expo 2030, per la sua unicità storica e culturale, la sua posizione di crocevia tra tre continenti e per essere uno snodo cruciale del multilateralismo e della cooperazione internazionale: sede di 337 ong e 420 ambasciate che la rendono capitale mondiale della solidarietà e della diplomazia. In questa sezione sono illustrate le capacità ricettive e i progetti che verranno messi in atto per ospitare i partecipanti e i visitatori.
4. Una quarta sezione rappresenta il cuore del dossier, ovvero il progetto fisico che si estende su tutta la città fino al sito espositivo di Tor Vergata, ne illustra i padiglioni tematici e le modalità di partecipazione previste per i paesi, un progetto che si dipanerà per la città intera in un dialogo costante tra l’Expo e il suo territorio. In questa sezione viene dettagliatamente illustrato il piano di fattibilità economica finanziaria di tutto l’evento.
5. L’ultima parte del volume è legata al fondamentale passaggio del post Expo e a tutti gli aspetti di sicurezza e organizzativi che la Capitale può e deve introdurre in vista di Expo. (@OnuItalia)