NEW YORK, 19 SETTEMBRE – “Il dibattito negli Usa sui libri di testo? La sola idea di un falò di libri è devastante. I libri sono libri, e l’importante è che la scuola insegni a usarli. Io non so se qualcun altro dopo di me vorrà mettere al bando dei libri, io resterò contrario”: lo ha detto, incontrando i giornalisti al Palazzo di Vetro ai margini dell’Assemblea Generale, il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, a New York per partecipare al summit ‘Transforming Education’ che il segretario generale Antonio Guterres ha convocato alla vigilia della Settantasettesima Assemblea Generale.
“Oggi e’ stata una giornata straordinaria: trasformare i sistemi educativi vuol dire trasformare la società. Non dimentichiamoci mai che la scuola è la maggiore infrastruttura sociale, ha detto Bianchi che oggi e’ intervenuto al vertice a titolo nazionale”. Il ministro ha aggiunto che il tema dell’istruzione taglia trasversalmente tutte le problematiche del mondo di oggi: “Ogni volta che si parla di educazione, esce fuori tutto: a cominciare dalla povertà e dall’insostenibilità delle divergenze economiche”, ha detto con un accenno all’Ucraina: “La scuola italiana è riuscita ad accogliere 40mila ragazzi ucraini senza ripercussioni”
“Noi puntiamo a una scuola aperta, inclusiva, affettuosa, che insegna a vivere insieme”, ha rimarcato nel punto stampa l’economista e accademico italiano che nel febbraio 2021 si e’ unito alla squadra di Mario Draghi ricordando che gli interventi del governo uscente sulla scuola, “sono stati senza precedenti. A cominciare dai 4,9 miliardi stanziato per le skills e i particolare per portare la banda larga in 44mila edifici scolastici”. Per Bianchi poi “Wikipedia ha cambiato la scuola tagliando l’ansia dell’informazione. Ora la buona scuola deve prevedere tanta attività laboratoriale e molta flessibilità, anche nella struttura delle classi. Ci possono essere 20 studenti in un laboratorio o 50 ad ascoltare una conferenza.” (@OnuItalia)