Oltre a questa già grave violazione del diritto umanitario internazionale, che potrebbe essere perseguita come crimine di guerra e crimine contro l’umanità dalla Corte penale internazionale, fonti credibili hanno segnalato potenziali trattamenti crudeli, inumani e degradanti, raccolta illegale di dati biometrici, torture, detenzioni arbitrarie e sparizioni forzate.
Ucraina: Italia in CdS, accesso a ONU e Croce Rossa a ‘campi di filtrazione’ russi
NEW YORK, 7 SETTEMBRE – Il Consiglio di Sicurezza ha discusso oggi i trasferimenti forzati di civili ucraini verso la Russia e l’Italia ha preso la parola per chiedere alla Russia di garantire accesso a ONU e Croce Rossa ai campi di filtrazione e l’immediato ritorno dei cittadini ucraini trasferiti con la forza.
“Il ‘sistema di filtraggio’ dei civili ucraini messo in atto dalla Russia è una violazione dello jus in bello così profonda come non si vedeva in Europa dalla Seconda Guerra Mondiale”, ha esordito il Rappresentante Permanente d’Italia all’ONU, Amb. Maurizio Massari.
“La gravità della situazione richiede due azioni rapide e cruciali – ha proseguito Massari – in primo luogo chiediamo alla Russia di garantire il libero accesso agli organismi ONU e a ONG quali il Comitato Internazionale della Croce Rossa-CICR, per visitare i centri temporanei dove si trovano i civili ucraini con un accesso diretto e completo a questi ultimi, in linea con le convenzioni di Ginevra. In secondo luogo, chiediamo alla Russia di garantire l’immediato ritorno dei cittadini ucraini trasferiti con la forza, in particolare donne e bambini, nei loro territori di origine o la loro libertà di movimento verso Paesi terzi. L’efficace meccanismo di evacuazione instaurato a Mariupol, sotto il coordinamento ONU-CICR, potrebbe essere un esempio da replicare”.
L’intervento italiano ha infine riaffermato il sostegno ai meccanismi indipendenti, internazionali e nazionali, che indagano per evitare l’ impunità degli autori di queste gravi violazioni. (@OnuItalia)