ROMA, 25 AGOSTO – Lo Zimbabwe, indipendente dal Regno Unito dal 1980 in seguito alla fine della guerra civile tra il governo di maggioranza bianca e i guerriglieri dei partiti di liberazione nazionale, ha vissuto sin dal periodo stesso di formazione dello Stato una storia travagliata, dal punto di vista politico, sociale ed economico. Il governo quasi-dittatoriale di Robert Mugabe è infine venuto a termine nel 2017, insieme al progressivo allentamento della pressione internazionale, in particolare dell’Unione Europea, sugli aiuti economici forniti e le relazioni politiche intrattenute con il paese dell’Africa meridionale.
In questo contesto storico-politico si inserisce la nomina ad Ambasciatore d’Italia ad Harare di Umberto Malnati, annunciata dal tweet della Farnesina. “Eccomi ad Harare, orgoglioso di poter offrire il mio massimo impegno per il costante rafforzamento delle relazioni dell’Italia con lo Zimbabwe, in uno spirito di reciproca efficace collaborazione, anche nel più ampio quadro euro-africano”, le parole di esordio del diplomatico.
La presenza italiana nel paese africano è composta principalmente dalle imprese attive nel settore secondario e delle costruzioni, con Salini-Impregilo che ha ad esempio curato la costruzione dell’imminente diga di Kariba. L’export dello Zimbabwe, al contrario, si compone principalmente di cotone, tabacco, prodotti siderurgici e pietre ornamentali. La citazione circa i rapporti euro-africani non è casuale, essendo l’Unione il principale partner in termini di aiuti e investimenti economici per il paese, nel più ampio quadro della competizione tra super potenze (Stati Uniti, UE, Russia e Cina) nel continente africano per via della presenza di importanti giacimenti di materie prime e per le possibilità di sviluppo possedute dalla stragrande maggioranza dei Paesi.
Umberto Malnati, bergamasco, è in carriera diplomatica dal 1988, Direzione generale emigrazione e affari sociali. Nel 1989 l’incarico quadriennale ad Accra, seguito poi dalla nomina in Brasile. Dal 1999 al 2000 è nuovamente alla Farnesina al Contenzioso Diplomatico e Trattati, poi quattro anni a Maputo, Mozambico. Dopo un ulteriore periodo a Roma presso la DG Paesi dell’Africa Sub-sahariana, nel 2008 è nominato console generale a Rio de Janeiro, e nel 2011 ambasciatore a Libreville. Poi 5 anni alla Direzione Affari Politici e Sicurezza, e nel 2016 e ambasciatore in El Salvador. Prima di partire per Harare ha passato infine due anni presso la Cooperazione allo Sviluppo. (@giorgiodelgallo)