NEW YORK, 29 LUGLIO – Con una vasta maggioranza di 161 voti a favore e solo otto astensioni, la 76a Assemblea Generale ha adottato oggi una risoluzione sul diritto umano a un ambiente pulito, sano e sostenibile. L’Italia si è unita all’Unione Europea nel dare il benvenuto a un testo secondo cui il cambiamento climatico e il degrado ambientale sono tra le minacce più pressanti per il futuro dell’umanità.
La risoluzione afferma che “i cambiamenti climatici e il degrado ambientale sono alcune delle minacce più urgenti per il futuro dell’umanità” e invita gli Stati a “intensificare gli sforzi per garantire che la loro popolazione abbia accesso a un ambiente pulito, sano e sostenibile”. Il testo non è legalmente vincolante per i 193 Stati membri dell’ONU, ma i sostenitori sperano che abbia un effetto a cascata, spingendo i Paesi a sancire il diritto a un ambiente sano nelle costituzioni nazionali e nei trattati regionali e incoraggiando gli Stati ad attuare tali leggi. Secondo i sostenitori, ciò darebbe agli attivisti ambientali più munizioni per contestare politiche e progetti ecologicamente distruttivi.
“È ormai assodato che i cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità hanno effetti negativi sostanziali sull’effettivo e pieno godimento dei diritti umani, colpendo in modo sproporzionato le donne e le ragazze in situazioni e condizioni diverse, e coloro che si trovano già in situazioni di vulnerabilità, tra cui le popolazioni indigene, i bambini, gli anziani e le persone con disabilità”, ha dichiarato l’Unione Europea motivando il voto dei suoi Stati membri. “Questa risoluzione manda il messaggio che nessuno può portarci via la natura, l’aria e l’acqua pulite o un clima stabile, almeno non senza combattere”, ha commentato Inger Andersen, direttrice esecutiva del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP). Secondo il Segretario Generale, Antonio Guterres, il documento sarà uno strumento importante per la accountability e la giustizia climatica: “Il benessere delle persone in tutto il mondo e la sopravvivenza delle generazioni future dipendono dalla salute del nostro pianeta”.
La risoluzione arriva mentre il pianeta è alle prese con quella che Andersen ha definito una triplice crisi planetaria: cambiamento climatico, perdita di natura e biodiversità, inquinamento e rifiuti. Se non controllati, afferma la nuova risoluzione, questi problemi potrebbero avere conseguenze disastrose per le persone di tutto il mondo, in particolare per le categorie piu’ vulnerabili: poveri, donne e ragazze.
La risoluzione da’ seguito a una serie di simili riforme legali a livello internazionale e nazionale. In aprile, il Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite a Ginevra ha dichiarato che l’accesso a un “ambiente pulito, sano e sostenibile” è un diritto umano.
All’inizio di quest’anno, i Paesi dell’America Latina e dei Caraibi si sono impegnati a proteggere maggiormente i cosiddetti “difensori dell’ambiente”, tra cui le popolazioni indigene che si battono contro il disboscamento, l’estrazione mineraria e l’esplorazione petrolifera nelle aree protette (nel 2021, 227 di loro sono stati uccisi). L’anno scorso lo Stato di New York ha approvato un emendamento costituzionale che garantisce ai cittadini il diritto a un “ambiente salubre”. (@OnuItalia)