TROPEA, 3 LUGLIO – La città di Tropea ha conferito la cittadinanza onoraria postuma all’Ambasciatore Francesco Paolo Fulci a sei mesi della scomparsa dell’ex Rappresentante Permanente italiano alle Nazioni Unite che lo scorso gennaio ha lasciato un’impronta importante nella storia diplomatica dell’Italia e nei rapporti tra il paese e l’Onu.
Hanno partecipato alla cerimonia il Segretario Generale della Farnesina, Ettore Sequi, e Giorgio Marrapodi, Ambasciatore d’Italia in Turchia, entrambi “Fulci Boys” durante il lungo periodo in cui Fulci ha guidato la missione italiana al Palazzo di Vetro.
Francesco Paolo Fulci e’ stato un “civil servant” nella accezione britannica del termine: un servitore dello stato. “Your diplomacy is legend”, la tua diplomazia e’ leggendaria, gli scrisse su una foto con dedica, che Fulci porto’ con se’ a Roma dopo aver lasciato il Palazzo di Vetro, Madeleine Albright, ambasciatrice degli Stati Uniti al Palazzo di Vetro e poi segretario di Stato. Negli anni del suo mandato l’Ambasciatore fu protagonista della difesa dei diritti dell’infanzia, contro la pena di morte, e delle campagne per riformare il Consiglio di Sicurezza in modo piu’ democratico, trasparente e rappresentativo. Fulci, che avrebbe compiuto lo scorso marzo 92 anni, e’ stato Rappresentante Permanente italiano all’Onu tra 1993 e 1999.
Messinese, Francesco Paolo Fulci si era laureato all’Università di Messina e aveva poi studiato diritto comparato alla Columbia University di New York (grazie a una borsa Fulbright) e all’Accademia di diritto internazionale dell’Aia. Entrato in diplomazia nel 1956, nel corso di una lunga carriera aveva servito l’Italia in importanti capitali mondiali come Tokyo, Parigi, Mosca. Dal 1976 al 1980, era stato capo della Segreteria del presidente del Senato Amintore Fanfani, poi, dal 1980 al 1985, ambasciatore d’Italia in Canada e dal 1985 al 1991 ambasciatore alla NATO a Bruxelles. È stato segretario generale italiano del Comitato esecutivo italiano per la sicurezza e l’intelligence (CESIS) dal maggio 1991 all’aprile 1993, l’anno in cui fu inviato a New York. Durante gli anni del mandato all’Onu fu per due mesi presidente del Consiglio di Sicurezza durante il biennio di presenza italiana: una circostanza inconsueta, favorita dal calendario. Cosi’ come inconsueta fu la lunghezza dell’incarico, prorogato eccezionalmente dal Governo per quasi due anni dopo il raggiungimento dei limiti d’età e dopo che Fulci era stato eletto presidente dell’ECOSOC.(@OnuItalia)