KIEV, 3 GIUGNO – Nel centesimo giorno dell’invasione russa dell’Ucraina l’Onu non usa mezzi termini: “Questa guerra non ha e non avrà vincitori. Piuttosto, abbiamo assistito per 100 giorni a ciò che è stato perso: vite, case, lavoro e prospettive” ha affermato in un comunicato Amin Awad, Segretario generale aggiunto e coordinatore Onu delle crisi per l’Ucraina.
“Abbiamo bisogno di pace. La guerra deve finire”, ha rincarato Awad. L’invasione russa lanciata il 24 febbraio “ha messo a dura prova la popolazione civile“, ha sottolineato parlando di “distruzioni, devastazioni in città e villaggi” ma anche di “vite, case, posti di lavoro e opportunità perse”. “In poco più di tre mesi, quasi 14 milioni di ucraini sono stati costretti a fuggire dalle loro case, la maggior parte sono donne e bambini”, ha concluso l’alto funzionario Onu definendo questo fenomeno “senza precedenti nella storia”.
Frattanto l’Onu si occupa in particolare della crisi del grano ucraino e Kiev sta lavorando con i partner internazionali per creare una missione sostenuta dalle Nazioni Unite volta a ripristinare le rotte marittime del Mar Nero ed esportare i prodotti agricoli ucraini. La Russia ha conquistato alcuni dei maggiori porti marittimi dell’Ucraina e la marina militare di Mosca controlla le principali rotte di trasporto nel Mar Nero, bloccando le spedizioni agricole ucraine e aggravando la crisi alimentare globale.
“Invitiamo i paesi la cui sicurezza alimentare potrebbe risentire maggiormente dell’aggressione russa contro l’Ucraina a utilizzare i propri contatti con Mosca per spingere il governo russo a rimuovere il blocco dei porti marittimi ucraini e porre fine alla guerra”, ha detto.il portavoce del ministero degli Esteri Oleg Nikolenko.