ROMA, 10 MAGGIO – Raccontare lo stato dell’avanzamento dell’Agenda 2030 stabilita dalle Nazioni Unite attraverso l’esame di come si stanno realizzando i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile: è il progetto – lungo 13 mesi – che il fotografo italiano Stefano Guindani, in collaborazione con Banca Generali, sta portando avanti e che lo vede in questi giorni in Kenya, nel deserto del Chabli.
Presentato lo scorso settembre a Milano, ‘BG4SDGs – Time to Change’ è volto ad approfondire tutti i 17 SDGs dell’Agenda ONU 2030 per i quali Guindani punta ad evidenziare l’azione negativa dell’uomo sull’ambiente e sulla comunità, e contestualmente raccontare come lo stesso genere umano abbia invece una straordinaria capacità di recupero attraverso soluzioni innovative e sostenibili. Nella sua ricerca, Guindani – noto fotografo di moda – tocca anche Brasile, Norvegia e Australia, Stati Uniti, Turchia e Kenya. Ad affiancarlo, l’antropologo Alberto Salza, che cura i testi del progetto e suggerirà alcuni dei progetti da monitorare.
E’ quindi ripartito proprio dal Kenya il viaggio del fotografo, e in particolare dal deserto del Chalbi, una delle aree più inospitali del continente, all’estremo nord del paese dove, alcune tribù locali hanno costituito un piccolo centro abitato chiamato North Horr.
Il progetto focalizza la sua attenzione soprattutto sul Sustainable Development Goal numero 17: ”Rafforzare i mezzi di attuazione e rinnovare il partenariato mondiale per lo sviluppo sostenibile”, perché solo dalla cooperazione internazionale può scaturire quella vera e propria rivoluzione sostenibile auspicata negli accordi di Parigi del 2015.
In questo contesto, Amref ha dato vita a ‘Heal’, un progetto che punta a cambiare radicalmente il rapporto di interdipendenza tra uomo e ambiente. Sfruttando la propria presenza transnazionale, l’Associazione sta incoraggiando un processo che coinvolge Paesi, organizzazioni ed esperti, traghettando North Horr verso soluzioni di sviluppo sostenibile. Uno dei cardini del progetto è legato all’adozione di una piattaforma multiutente d’innovazione finalizzata a prevenire i rischi meteorologici, in modo che i pastori possano meglio organizzarsi e preservare il proprio bestiame. Da qui, una riorganizzazione più generale, che possa offrire anche assistenza sanitaria e cercare di tamponare la denutrizione infantile, che nella zona è una vera piaga. Se l’uomo è stato capace di incidere così negativamente sul clima può comunque diventare attore attivo di un cambiamento costruttivo. E Stefano Guindani è impegnato a testimoniare tutto questo.
Il villaggio di North Horr è uno dei più efficaci esempi di cooperazione internazionale. Abitato principalmente da nomadi delle tribù di etnia Gabra, che vivono quasi esclusivamente di pastorizia, è sempre più minacciato dal cambiamento climatico che sta portando alla morte di un numero sempre maggiore di animali, tanto da rendere ogni giorno più precario il futuro di questa comunità.
”Ho incontrato un’antica tribù keniana, i Gabra, che vive seguendo le tradizioni ma che prova a stare anche al passo con il mondo moderno – ha dichiarato il fotografo – ottimizzando la tecnologia e le conoscenze anche di altri gruppi al fine di creare una partnership finalizzata a migliorare la qualità della vita delle persone che vivono, o a volte sopravvivono, in una zona molto inospitale e che i cambiamenti climatici stanno rendendo sempre più difficile da abitare”.
”Lo scopo di BG4SDGs -Time to Change non è solo quello di puntare i riflettori sulle ben note problematiche che affliggono il nostro pianeta – ha detto in più occasioni Guindani – ma è soprattutto quello di suggerire possibili soluzioni….Abbiamo già fatto una grande ricerca di quello che ci interessa. Racconteremo il cambiamento climatico parlando, tra le altre cose, dello sbiancamento dei coralli e degli orsi polari costretti a vivere sulla roccia a causa dello scioglimento dei ghiacciai”. Le immagini saranno via via pubblicate sui canali Instagram di Banca Generali e dello stesso Stefano Guindani. A chiusura del progetto, gli scatti più rappresentativi diventeranno una mostra itinerante e un catalogo.