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giovedì, Dicembre 26, 2024

Ucraina: UNHCR e UNICEF aprono in Friuli VG due ‘blue dots’ per i profughi

ROMA, 21 APRILE – l’UNHCR, l’Agenzia ONU per i Rifugiati, e L’UNICEF, il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia, hanno attivato oggi due Blue Dot, aree di supporto per minorenni, donne, famiglie e altre persone con esigenze specifiche, in Friuli Venezia Giulia. I siti si trovano ai valichi di frontiera di Fernetti (Trieste) e Tarvisio (Udine).

Dall’inizio del conflitto, lo scorso 24 febbraio, sono arrivati in Italia quasi 100.000 rifugiati dall’Ucraina, di cui oltre 50.000 donne e oltre 35.000 bambini. Di questi, oltre 93.000 sono entrati in Italia attraverso i valichi di frontiera terrestre, principalmente quello di Fernetti e Tarvisio. Le persone in arrivo sono visibilmente affaticate dal viaggio e provate dal conflitto e dalla fuga. Sia durante il viaggio che una volta in Italia, sono esposte al rischio di abusi, violenza di genere, e – per i bambini – al rischio di separazione familiare.

foto ANSA/ALICE FUMIS

I due centri di supporto Blue Dot avviati in partnership con ARCI, D.i.Re (Donne in Rete contro la violenza), Save the Children, l’associazione Stella Polare e in stretta collaborazione con le autorità locali, vogliono fornire una prima risposta ai bisogni più urgenti delle persone in arrivo. I Blue Dot nascono proprio come spazi di supporto per la protezione dei bambini, delle donne e delle famiglie, e sono diventati una modalità diffusa di assistenza in contesti di emergenza. Dall’inizio della crisi ucraina, UNHCR e UNICEF ne hanno attivati ben 20 in 6 Paesi ad oggi maggiormente coinvolti dai flussi in ingresso, mentre altri 29 sono pianificati e in via di attivazione. Questi spazi sono luoghi di ristoro a misura di donne e bambini; forniscono informazioni affidabili, anche grazie al coinvolgimento di operatori/trici sociali, psicologi, operatori/trici legali, e mediatori/trici linguistico-culturali. L’intervento in Italia si inserisce nel quadro della partnership tra UNICEF e UNHCR, siglata lo scorso marzo, e finalizzata a rafforzare l’impegno congiunto a favore di rifugiati e richiedenti asilo in Italia.

”Per i rifugiati il rischio di subire violenza di genere, tratta, abusi, traumi psicologici o di separarsi dalle proprie famiglie è molto alto, soprattutto alla luce del fatto che circa il 90% delle persone in fuga dall’Ucraina sono donne e bambini –  ha sottolineato Chiara Cardoletti, Rappresentante UNHCR per l’Italia, la Santa Sede e San Marino – Per questo motivo insieme ai partner abbiamo voluto dare una risposta concreta attivando i Blue Dot in frontiera – un luogo sicuro dove potranno accedere immediatamente ai servizi di cui hanno bisogno”. ”In tutti i conflitti donne e bambini affrontano sempre rischi specifici. La collaborazione tra UNICEF, UNHCR e le organizzazioni partner vuole garantire una risposta sistemica e integrata, attraverso un coordinamento degli sforzi a favore di tutti i rifugiati e migranti in ingresso. Lavoreremo inoltre a supporto della autorità e insieme alla comunità ucraina in Italia per garantire assistenza anche nelle fasi successive di accoglienza”, le ha fatto eco Anna Riatti, Coordinatrice della Risposta UNICEF in Italia.

 

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Il giornale Italiano delle Nazioni Unite. Ha due redazioni, una a New York, l’altra a Roma.

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