ROMA, 21 APR – La vice ministra Marina Sereni ha aperto oggi alla Farnesina i lavori della terza edizione della Conferenza sull’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 16 (SDG16), intitolata ‘People-centered governance in a post-pandemic world’. All’evento, co-organizzato dalla Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo con il Dipartimento delle Nazioni Unite per gli Affari Economici e Sociali (UN DESA) e dall’Organizzazione Internazionale per il Diritto dello Sviluppo (IDLO), partecipano rappresentanti di governi, organizzazioni internazionali e società civile, tra cui Amina J. Mohammed, Vice Segretario generale dell’Onu, Abdulla Shahid, Presidente dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, la Segretario Generale aggiunto Maria Francesca Spatolisano e l’Ambasciatrice americana presso le organizzazioni internazionali a Roma, Cindy McCain.
L’SDG16 si propone di promuovere società pacifiche e inclusive, garantire un accesso equo alla giustizia e promuovere l’efficacia, la responsabilità e l’inclusività dell’azione delle istituzioni. “Una ripresa post-pandemica equa, giusta e sostenibile – ha detto Sereni – richiede una piena fiducia nelle istituzioni a tutti i livelli e implica anche la necessità di combattere in ogni modo la disuguaglianza di genere: donne e ragazze sono ancora lasciate indietro, hanno minori possibilità di godere dei propri diritti e vedono troppo spesso messo a tacere e negato il loro diritto fondamentale di accesso alla giustizia. Saremo più forti e resilienti alle sfide future solo se sapremo rinnovare il contratto sociale a livello globale e ricostruire ovunque la
fiducia tra le persone e lo Stato. Per questo l’Italia, da tempo fortemente impegnata nel favorire pace e sviluppo secondo i principi di giustizia, buon governo, rispetto delle libertà fondamentali e rafforzamento dello Stato di diritto, è lieta di
organizzare un appuntamento come questo”.
A margine dell’evento, la vice ministra ha incontrato la Spatolisano. Al centro del colloquio, il finanziamento dello sviluppo sostenibile e l’empowerment socio-economico dei giovani. E’ stato anche ricordato il forte impegno dell’Italia nel sostenere UN DESA, cui quest’anno ha destinato un contributo volontario pari a 17 milioni in particolare a sostegno dei programmi JPO e UN Fellows. (@OnuItalia)