MILANO, 31 MARZO – Un tour all’insegna della sostenibilità: è il ‘Back to the future’ di Elisa, un vero e proprio festival itinerante – che partirà il 28 maggio – con questo impegno al centro, tanto che nel corso della presentazione a Milano, Marina Ponti, direttrice della campagna Sdg Action dell’Onu sugli obiettivi di sviluppo sostenibile, ha nominato l’artista prima ‘Alleata’ della campagna delle Nazioni Unite.
Tutto il tour di Elisa è incentrato sull’obiettivo di impattare il meno possibile sull’ambiente, per quella che per la cantante è ormai una vera e propria scelta di vita. ”Quello che cerchiamo di fare rispetto alle tournée precedenti è ridurre la quantità di tir, in ogni caso trovare parte delle strutture sul posto e far girare meno materiali. Stiamo progettando anche un sistema di luci che richieda meno spazio. Stiamo puntando ad avere un unico tir per tutto”, ha spiegato Elisa.
”Non ci sono spazi alimentati da pannelli solari per la musica in Italia – ha aggiunto -, in Europa sì. Qui non c’è ancora carburante ecologico per i camion. Noi dobbiamo accelerare questo processo”.
”Mi è stato proposto di fare tutti i concerti di giorno, con luce diurna ha raccontato l’artista – Ma ho detto di no perché bisogna essere realisti e noi dobbiamo restituire al pubblico un po’ di magia, soprattutto dopo questi due anni. Altrimenti non fai amare la sostenibilità alle persone. Quello che deve cambiare è l’atteggiamento quotidiano, e io spero di ispirare in questo senso. Non voglio che la sostenibilità tolga qualcosa alla magia e anche alla leggerezza del concerto, che è sacrosanta”.Elisa ha detto che nel coso dei concerti ”avremo parti che in qualche maniera parleranno di sostenibilità, sto lavorando per avere anche delle parti poetiche, ma sempre restando in un ambito artistico. Per il resto si troveranno talk durante il giorno, del problema si parlerà di giorno nel villaggio, ma poi il concerto deve essere uno sfogo”. I concerti saranno infatti accompagnati da iniziative sul territorio e da veri e propri ‘villaggi’ della sostenibilità. ”È bello anche il fatto di dare un po’ più spazio anche alle aziende più piccole, locali, partendo ad esempio dal cibo – ha aggiunto – È come se fosse un nuovo tipo di festa di paese, con tanti valori che si parlano tra loro. Il contenuto è più importante della forma”.“Facevo il mio show non pensando a quanti tir servivano, oggi ci penso – ha concluso la cantante – Non posso cambiare tutto subito, ma posso fare quello che è nella mia disponibilità. La plastica l’ho bandita già da due tour, con distributori d’acqua e bicchieri di carta riciclata. Io sono una goccia e cerco di trovare altre gocce, solo insieme possiamo lasciare un segno significativo. Essendo un’artista che può parlare a tante persone ho questa possibilità. Farò tutto quello che posso fare, mi sento in dovere di fare questo per il mondo, per la natura che ho sempre amato. Per me oggi ignorare questo problema è folle”.