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martedì, Ottobre 15, 2024

Ucraina: Ong italiane mobilitate per bambini, fasce vulnerabili

ROMA, 28 FEBBRAIO – Di fronte alla tragedia dell’Italia le Ong italiane sono mobilitate. Il team di INTERSOS è già in Polonia e Moldavia per assistere i rifugiati provenienti dall’Ucraina fornendo cure mediche, protezione e sostegno alle persone più vulnerabili come donne, bambini e bambine.

“Il numero di persone che attraversano il confine per fuggire dal proprio paese sta crescendo continuamente. La protezione delle vite dei civili che rischiano di ritrovarsi lontani da casa senza più nulla è la priorità”, scrive la Ong nata per fornire aiuti di emergenza anche in aree di guerra.

Anche Terre des Hommes, che lavora in Ucraina dal 2015, a supporto dei bambini più vulnerabili si è attivata per portare aiuto alla popolazione ucraina. “Anche ora faremo tutto ciò che è nelle nostre possibilità per rispondere ai bisogni della popolazione, in particolare dei bambini e delle bambine e per continuare a garantire protezione e supporto psicosociale necessario per affrontare il trauma della guerra.

Attraverso i partner polacchi del Polish Medical Mission, Terre des Hommes sta distribuendo medicinali agli ospedali delle città di Kyiv e Ivano-Frankivs’k con l’obiettivo di arrivare anche nelle zone ad Est del Paese, a Kramatorsk vicino a Donetsk. “Stiamo raccogliendo fondi, attraverso questa pagina: terredeshommes.it/emergenza ucraina per fare fronte alle richieste urgenti di materiale medico, tra cui medicinali, sacche per il sangue, bende, anestetici, fili e aghi per sutura, antibiotici, soluzioni saline, ma anche coperte e indumenti caldi.

La Fondazione Soleterre informa intanto che per quattro bambini malati di cancro è finito l’inferno di Kiev. “Prima siamo riusciti ad evacuarli da Kiev all’ospedale di Ternopil, ora finalmente sono lontani dalla guerra e soprattutto al sicuro in un ospedale oncologico a Varsavia, in Polonia. Abbiamo ancora 36 piccoli pazienti nell’ospedale di Leopoli (L’viv), 35 pazienti oncologici gravi -di cui 15 all’istituto di cancro e 20 all’istituto neurochirurgia di Kiev- e cinque famiglie rimaste nella nostra Dacha di Kiev. Quelli dimessi e che proseguono con terapie orali sono invece circa 300”.

Soleterre, che lavora in Ucraina dal 2003 garantendo assistenza ai bambini malati di tumore e supportando una Casa di accoglienza a Kiev, la Dacha, ha evacuato i primi 4 pazienti, ma altri bimbi malati ed in condizioni più gravi sono rimasti bloccati a Kiev perchè non trasportabili: 25 all’Istituto per il cancro e 20 all’Istituto di neurochirurgia. La situazione è grave ed è stato necessario trasferire 15 di loro – le cui condizioni sono particolarmente delicate e che non possono assolutamente interrompere le cure – in un ‘bunker’ sotterraneo dell’Istituto per il cancro nella speranza che lì posano essere maggiormente al sicuro. I bambini con patologie oncologiche, spiega Natalia Onipko, presidentessa della Fondazione Zaporouka, l’organizzazione gemella di Soleterre che gestisce la Dacha, “stanno affrontando due guerre: quella contro il cancro e contro l’invasione russa”. (@OnuItalia)

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Il giornale Italiano delle Nazioni Unite. Ha due redazioni, una a New York, l’altra a Roma.

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