ROMA, 22 FEBBRAIO – La riforma del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e’ un tema “su cui si è sempre sperimentata compattezza e continuità di linea da parte dei Governi e dei Parlamenti che si sono succeduti in Italia, sulla base di una condivisione bipartisan degli obiettivi e degli interessi nazionali in gioco”. Lo ha detto oggi il Rappresentante Permanente d’Italia all’ONU, Ambasciatore Maurizio Massari, in una audizione presso la Commissione Esteri della Camera dei Deputati.
In apertura dei lavori, l’Ambasciatore ha dedicato un ricordo all’Ambasciatore Luca Attanasio, al Carabiniere Vittorio Iacovacci e all’autista Mustapha Milambo, nella ricorrenza oggi del primo anniversario dalla loro tragica morte in un agguato nei pressi di Goma.
L’Ambasciatore ha poi fornito un aggiornamento sulla riunione svolta ieri sera in Consiglio di Sicurezza alle Nazioni Unite sulla crisi ucraina. Gli interventi del Vice Segretario Generale ONU per gli Affari Politici Rosemary Di Carlo e dei Paesi cosiddetti like-minded hanno tutti usato toni particolarmente gravi e fermi in condanna alle decisioni di Vladimir Putin, per la loro aperta contraddizione con la Carta delle Nazioni Unite e con gli Accordi di Minsk, esprimendo grave preoccupazione per il riconoscimento delle repubbliche separatiste di Donetsk e Luhansk e per l’annuncio dell’invio di truppe russe nei due territori in violazione della sovranita’ e dell’integrità territoriale dell’Ucraina.
Sul tema della riforma del Consiglio, Massari ha ricordato il “ruolo chiave nel promuovere l’impegno unitario del nostro Paese” da parte del suo predecessore, l’Ambasciatore Francesco Paolo Fulci” negli anni (a partire dal 1997), che aveva fatto “un fatto esistenziale di questa battaglia”, ha detto il presidente della commissione Piero Fassino, in cui vennero poste la basi dell’azione politico-diplomatica che continua ancora oggi all’ONU tramite il Gruppo Uniting for Consensus-UfC, di cui l’Italia e’ coordinatore.
Ricordando le posizioni dei diversi Gruppi di Paesi partecipanti al Negoziato Intergovernativo di riforma all’ONU (la piattaforma IGN), l’Ambasciatore si e’ soffermato sui cardini della proposta negoziale dell’Italia e del Gruppo UfC, che spinge per la creazione di un Consiglio più efficiente, rappresentativo, inclusivo, trasparente e democratico di quello istituito nel 1945, attraverso un aumento del numero e estensione della durata dei suoi seggi non-permanenti e una limitazione e prospettiva abolizione del diritto di veto.
Cio’ aumenterebbe le opportunita’ per gli Stati Membri ONU di sedersi tutti, a rotazione, nel Consiglio, inclusi quelli storicamente piu’ penalizzati (su tutti, l’Africa). Più di 50 Paesi non hanno mai servito nel Consiglio di Sicurezza. Una siffatta riforma eviterebbe che decisioni cruciali per la pace internazionale siano prese, o bloccate da pochi, senza che a tutti sia concessa, quantomeno, la possibilità di sedersi nel Consiglio.
Il negoziato e’ ripreso l’8 febbraio e le divergenze persistono. Massari ha evidenziato come sia essenziale per l’Italia, che e’ gia’ fra i piu’ stretti partner e contributori dell’ONU, proseguire ad impegnarsi nel negoziato cercando di aumentare il nostro “peso” ed influenza all’interno del sistema. (@OnuItalia)