BEIRUT, 7 GENNAIO – L’ONU ha chiesto alle autorità libanesi di condurre un’indagine rapida e approfondita su un attacco avvenuto all’inizio della settimana contro le forze di pace Unifil che mantengono la sicurezza e la stabilità nel sud del paese. Nell’attacco il contingente italiano che fa parte della Forza di interposizione delle Nazioni unite in Libano non è stato coinvolto, secondo quanto ha dichiarato ad “Agenzia Nova” Pierluigi Zara, tenente colonnello dell’Arma dei carabinieri e capo dell’Ufficio della pubblica informazione del task force responsabile del settore occidentale del Libano.
Un gruppo dell’Unifil – di cui non è stata resa nota la nazionalità – è stato attaccato nel sud del Libano, al confine con Israele. Gli aggressori, che avrebbero vandalizzato alcuni veicoli e rubato parte dell’attrezzatura, sono ancora sconosciuti. Secondo quanto diffuso dai media locali, i residenti della città hanno accusato le forze di pace irlandesi di scattare fotografie ad alcune case private. L’addetto stampa dell’Unifil, Kandice Ardiel, ha smentito le accuse riferendo che le forze di pace erano in città per incontri con militari locali.
Dal 7 agosto 2018, l’Italia ricopre, per la quarta volta, l’incarico di Head of mission e Force commander di Unifil, sotto la responsabilità del generale Stefano Del Col, alle cui dipendenze lavorano più di 10 mila militari provenienti da 45 Paesi
“Contrariamente ad alcune successive disinformazioni dei media, le forze di pace non stavano scattando foto e non erano su proprietà private. Stavano andando a incontrare i colleghi delle forze armate libanesi per una pattuglia di routine”, ha confermato il portavoce delle Nazioni Unite Stéphane Dujarric ai giornalisti a New York.
La missione Unifil è stata notevolmente rafforzata dopo i combattimenti del 2006 per supervisionare la cessazione delle ostilità tra Israele e il gruppo militante libanese Hezbollah. Dujarric ha affermato che la limitazione della libertà di movimento dell’UNIFIL e qualsiasi aggressione contro coloro che servono la causa della pace è inaccettabile e viola l’accordo sullo status delle forze tra le Nazioni Unite e il governo libanese.
La risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, adottata nel 2006, richiede che la missione abbia accesso pieno e senza ostacoli in tutta la sua area di operazioni, ha aggiunto. “Chiediamo a tutte le parti interessate di rispettare la libertà di movimento delle forze di pace, che è fondamentale per adempiere al mandato dell’UNIFIL ai sensi della risoluzione 1701 e chiediamo alle autorità libanesi di indagare rapidamente e a fondo e perseguire tutti i responsabili di questi crimini”, ha detto Dujarric.
Il mese scorso, il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha compiuto una visita ufficiale nel paese, dove ha riconfermato la solidarietà con il popolo libanese.
Il paese continua ad affrontare numerose sfide, tra cui sconvolgimenti politici, una crisi economica e finanziaria e gli impatti devastanti dell’esplosione dell’agosto 2020 nel porto della capitale, Beirut.