ROMA, 5 DICEMBRE – A vent’anni dall’adozione della Convenzione UNESCO per la protezione del patrimonio culturale sommerso, adottata il 2 novembre 2001, il Ministero della Cultura, con il sostegno del Segretariato UNESCO, organizza giovedì 9 dicembre una conferenza internazionale dal titolo “Sunken memories The protection of underwater cultural heritage”, con l’obiettivo di fare un bilancio sull’efficacia della sua attuazione. La conferenza guardera’ all’esempio dell’Italia prendendo in considerazione i limiti e le sfide per gli Stati del bacino del Mediterraneo all’alba del Decennio delle scienze del mare proclamato dalle Nazioni Unite per il 2021-2030.
La Convenzione rappresenta un notevole avanzamento nel percorso di riconoscimento e tutela di questo patrimonio che giace sui fondali marini rispetto ai principi di protezione delineati nella Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare. L’Italia ha svolto un ruolo significativo nella sua stesura e ha poi ratificato la Convenzione nel 2010, grazie anche al contributo dato allo sviluppo della moderna archeologia subacquea nella seconda metà del XX secolo.
Quest’anno, nel ventennale della Convenzione, inizia un’ulteriore fase nella vita della Convenzione 2001 grazie all’avvio, per iniziativa dell’Italia, del primo processo di cooperazione multi-laterale per la protezione del patrimonio culturale sommerso in acque internazionali, il Banco Skerki nel Canale di Sicilia, luogo di memoria del Mediterraneo dall’età romana fino ai nostri giorni. La mitica secca si trova a circa 50 miglia ad ovest di Marettimo, tra Sicilia, Sardegna e Tunisia e custodisce numerosi reperti archeologici di eccezionale valore storico, artistico e culturale, tra cui cinque relitti di navi romane, anfore, vasi, utensili in vetro e bronzo. Trovandosi quasi a pelo d’acqua e soprattutto sulla rotta tra Roma e Cartagine, il banco doveva costituire un’insidia non di poco conto per i natanti, specie durante le giornate di bonaccia. Durante la seconda guerra mondiale divenne la “rotta della morte” per le navi dell’Asse che rifornivano le truppe in Africa Settentrionale, in particolare dopo la ritirata da El Alamein. Lo scontro più celebre prende il nome proprio dal banco, noto come Battaglia del Banco di Skerki.
Alla conferenza è prevista la partecipazione di personalità del settore scientifico provenienti da enti e istituzioni protagoniste di significative iniziative nell’ambito del patrimonio culturale subacqueo. La riunione è aperta sia al personale tecnico degli Enti coinvolti sia ad un più ampio pubblico di esperti e portatori di interesse (Università, Musei, Amministrazioni locali, Autorità marittime e sarà trasmessa in diretta sui canali YouTube, Facebook, Instagram e Twitter del Ministero della Cultura. (@OnuItalia)