NEW YORK, 25 NOVEMBRE – Julia Alvarez scrisse il romanzo sulle sorelle Mirabal, ma fu sua madre, che lavorava all’ONU, a portare il libro all’attenzione dell’Assemblea Generale. Nella Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne che ogni anno si celebra 25 novembre, l’autrice di “Il Tempo delle Farfalle” ha raccontato all’ANSA l’origine della ricorrenza.
Nel romanzo, uscito nel 1994 con Giunti, la Alvarez racconto’ la storia delle sorelle uccise il 25 novembre 1960 per aver partecipato alla resistenza contro il dittatore dominicano Rafael Trujillo: un episodio di barbarie mascherato da “incidente” che diede il via a un movimento globale. Oggi, in nome delle tre Mirabal, si sono illuminate di rosso citta’ e piazze d’Italia (nella foto Palazzo Chigi) e nel resto del mondo mentre alle Nazioni Unite e’ partita la campagna annuale #OrangeThe World.
“Sono cresciuta ossessionata da quella storia. Noi e i Mirabal eravamo famiglie di sole figlie, ma noi eravamo quelle sopravvissute, loro erano la nostra ombra e quello che avrebbe potuto succederci se fossimo rimaste nella Repubblica Dominicana”, racconta la scrittrice al telefono con l’ANSA dalla sua casa nel Vermont: “Mio padre faceva parte della stessa rete underground, ma di una diversa cellula. Scappammo nell’agosto di quell’anno, io avevo 10 anni, e tre mesi dopo le sorelle Mirabal erano morte per liberare il nostro paese”.
Julia sentiva che qualcuno doveva raccontare la loro storia: “Quando seppi che c’era un’altra sorella sopravvissuta, e che, come me, era la secondogenita di quattro, sentii che a farlo dovevo essere io”.
Dede’, la sorella allora ancora in vita, contribui’ al romanzo raccontando la storia dal suo punto di vista. Partita con l’idea di scrivere una biografia, Alvarez colmo’ i vuoti ricostruendo i personaggi delle altre tre. La curiosita’ era insaziabile, Julia faceva mille domande: “Anche mio padre, quando cominciai a scrivere, si apri’ con me, mi raccomando’ a persone che conosceva e mi diedero accesso”. Fu poi la madre, racconta ancora, a far arrivare il romanzo all’attenzione dell’Onu.
“Lavorava ‘pro bono’ alla missione dominicana e porto’ in Terza Commissione, quella che si occupa di diritti umani, copie su copie del mio lavoro”. L’Ambasciatore dominicano di allora si prese il merito, ma in realta’ tutto il lavoro fu di ‘Mami’, quando la bozza di risoluzione istitutiva della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne fu approvata nel 1999 per consenso dall’Assemblea Generale. (@OnuItalia)