ROMA, 10 NOVEMBRE – Un grazie all’Italia, “partner inestimabile dell’Onu in tutte le sfere delle sue attività, dalla pace alla sicurezza, allo sviluppo sostenibile, ai diritti umani, al contrasto ai cambiamenti climatici,” e’ stato rivolto oggi dal segretario generale Antonio Guterres nel corso di un convegno organizzato in occasione del 75esimo anniversario dell’istituzione delle Nazioni Unite dalla SIOI (Società Italiana per le Organizzazioni Internazionali).
Guterres, in un messaggio inviato al convegno, ha ricordato l’importanza degli strumenti multilaterali e della cooperazione nel contrasto alle sfide principali della nostra epoca, facendo riferimento però alla limitatezza del sistema multilaterale odierno, “troppo fissato sul breve termine”, ed ulteriore dimostrazione di una volontà e necessità di riforma del sistema ONU.
Ha aperto i lavori, imperniati sul “Ruolo del Multilateralismo Efficace e l’impegno dell’Italia”, il Presidente della SIOI ed ex Ministro degli Esteri e Commissario Europeo, Franco Frattini, sottolineando le difficoltà incontrate dagli strumenti multilaterali nel periodo successivo alla Guerra Fredda. “Penso che gli strumenti del multilateralismo oggi siano quelli che meglio di ogni altro metodo nelle Relazioni Internazionali possono affrontare tematiche come quelle dei cambiamenti climatici, e in un’epoca di pandemia, e post-pandemia speriamo presto, come possiamo pensare di affrontare l’aumento delle diseguaglianze sociali nel mondo, dell’emergenza sanitaria?”, si e’ chiesto aprendo la discussione. Focus particolare sulla distribuzione dei vaccini, occasione mancata dagli organismi multilaterali quali l’OMS per svolgere un ruolo più centrale, rappresentativo ed efficace in ambito internazionale, secondo Frattini.
Dopo Guterres, un altro ospite dal Palazzo di Vetro. L’ambasciatore Maurizio Massari, Rappresentante Permanente d’Italia all’ONU di New York e che di Frattini fu portavoce e stretto collaboratore negli anni alla Farnesina, ha evidenziato il ruolo primario dell’Italia durante il 2021, chiamato “l’agenda di oggi”, in ambito multilaterale, rappresentato dalla Presidenza del G20 e dalla co-presidenza della COP26, ma anche e soprattutto del successo del Youth Climate di Milano. “L’agenda di domani” vedrà l’Italia impegnata nel 2002 nel framework dell’ECOSOC, mentre “l’agenda del futuro” si basa ancora sulla auspicata riforma del Consiglio di Sicurezza ONU e sull’incremento di Conferenze multilaterali a cadenza biennale.
Come poco prima Massari anche il Ministro degli Esteri Luigi DI Maio, in un messaggio letto dal Vice Direttore Generale degli Affari Politici e Direttore Centrale per le Nazioni Unite e Diritti Umani Gianluca Alberini, ha sottolineato la necessità della riforma di un sistema ONU più “efficiente, trasparente, responsabile, democratica e rappresentativa”, ricordando che l’Italia è in attualmente settimo maggior contributore delle Nazioni Unite in termini di budget e primo di caschi blu tra i paesi occidentali.
Si e’ poi aperta una discussione sulle tre tematiche principali del convegno, ovvero “pace e sicurezza”, “rule of law” e “promozione e tutela dei diritti umani”. Gli interventi sono stati diretti in particolare ai giovani, alcuni dei quali presenti nel pubblico per via della partecipazione ai Master curati dalla SIOI, identificati come vero e proprio recettore del convegno per via della ruolo futuro che gli si prefigge davanti.
La Direttrice dello United Nations Interregional Crime and Justice Research Institute (UNICRI) Antonia Marie De Meo ha parlato della promozione di società pacifiche, sicure ed inclusive tramite il multilateralismo, in particolare nel contesto dell’agenzia da lei diretta, stazionata nel Nord Italia, che focalizza l’attenzione principalmente nella lotta al crimine transnazionale, vero e proprio nemico del multilateralismo. Simili i temi trattati dal Generale dell’Arma dei Carabinieri Giovanni Pietro Barbano, Direttore del CoESPU, il centro dell’Arma con sede a Vicenza specializzato nel mantenimento della pace e della sicurezza internazionale. Il Generale ha ricordato l’importanza del CoESPU quale strumento multilaterale, in particolare nella formazione del personale dedito alla lotta al crimine internazionale.
Il Giudice della Corte Penale Internazionale Rosario Salvatore Aitala ha illustrato il ruolo della CPI nella repressione dei crimini individuali, ricordando come la sua generazione sia nata e cresciuta con i migliori auspici nei confronti del multilateralismo, pensato come unica soluzione percorribile dopo gli orrori del ventesimo secolo. La generazione di studenti attuali non è cresciuta con lo stesso culto per il multilateralismo per via di situazioni storiche e limiti strutturali, come ad esempio l’assenza di alcuni importanti Stati quali parti della Corte e degli altri strumenti multilaterali, ma l’auspicio è che i giovani comprendano “l’eredità che cercheremo di lasciare loro, e che loro dovranno coltivare, perché la costruzione del sistema della protezione dei diritti e della giustizia internazionale sono creature gracili e che hanno bisogno di cura”.
La professoressa di Diritto Internazionale dell’Università Federico II di Napoli Ida Caracciolo si è soffermata sul diritto del mare ed il suo sviluppo grazie al multilateralismo, che ha permesso alla dottrina di passare da luogo di scontro e della manifestazione della potestà a spazio di cooperazione e di proiezione per gli Stati. Anche a quelli relativamente piccoli, infatti, grazie al diritto odierno è garantito uno spazio di almeno 200 miglia marittime per esprimere le loro potenzialità ed esercitare i loro diritti, non solo in acqua ma anche nei fora multilaterali, dove tutti sono eguali in termini di voto.
In chiusura, in collegamento da New York dove sta partecipando ai lavori della Commissione di Diritto Internazionale, il professor Giuseppe Nesi, che ha sottolineato il ruolo italiano nello sviluppo della tutela dei diritti umani in ambito multilaterale. Il lavoro italiano all’ONU in materia giuridica è rappresentato in particolare dalla promozione e firma dello Statuto di Roma, ma Nesi ha sottolineato anche i più recenti strumenti a tutela delle donne e di contrasto alla violenza di genere, veri punti focali della politica estera italiana odierna. “L’Italia, lungi dal promuovere una politica moralista e integralista, ha invece sempre tentato di creare dei ponti tra i vari Stati Membri, al fine di permettere anche nell’ambito dei diritti umani il superamento di posizioni pregiudiziali in nome della solidarietà internazionale”. (@OnuItalia)