NEW YORK, 6 OTTOBRE – Staffan de Mistura torna a “gettare il cuore oltre l’ostacolo”. Il Segretario Generale dell’Onu Antonio Guterres ha annunciato oggi la nomina del diplomatico italiano come suo inviato personale per il Sahara Occidentale. A lungo inviato speciale dell’Onu per la Siria, de Mistura raccoglie il testimone dal tedesco Horst Köhler che si e’ dimesso nel 2019 per motivi di salute. “Il nuovo inviato lavorera’ con tutti gli interlocutori interessati alla regione sulle linee della risoluzione del Consiglio di Sicurezza 2548 del 2020”, informa una nota del Palazzo di Vetro.
Senza menzionare il fatto che l’ex presidente Donald Trump avesse riconosciuto le pretese del Marocco sull’intero Sahara Occidentale, il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha dato il benvenuto alla nomina, notando la “considerabile esperienza” del nuovo inviato nella mediazione di conflitti e assicurando il sostegno degli Stati Uniti nella ripresa del processo politico sotto la guida dell’Onu per arrivare a una soluzione “durevole e dignitosa” del conflitto nel Sahara Occidentale, ex colonia spagnola stretta tra l’Atlantico e il deserto e contesa tra Marocco e Fronte Polisario. Anche il Marocco ha dato il benvenuto: “Siamo stati consultati in anticipo su questa nomina e abbiamo già notificato Guterres dell’approvazione”, aveva detto il Rappresentante permanente all’ONU, Omar Hilale, in un’intervista all’agenzia di stampa statale MAP. L’Italia ha accolto con favore la nomina di de Mistura e auspica che “consenta di superare una fase di protratto stallo nel processo politico facilitato dall’Onu”, ha indicato la Farnesina in una nota in cui si rinnova l’invito “affinché le parti coinvolte si impegnino, senza precondizioni e in buona fede, a riprendere il negoziato per raggiungere una soluzione politica condivisa, in linea con i principi della Carta Onu e le pertinenti Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite”.
Fonti diplomatiche all’ONU hanno detto all’AFP che la svolta marocchina è arrivata dopo “forti pressioni” degli Stati Uniti e della Francia e dopo che l’Algeria, grande rivale del Marocco e il principale sostenitore del Fronte Polisario separatista, aveva tagliato i legami diplomatici con Rabat. Guterres aveva proposto una decina di nomi e non era stato in grado di raggiungere un consenso. Ma il Polisario aveva detto che avrebbe accettato la nomina di de Mistura, anche alla luce di decenni di esperienza diplomatica, anche come inviato dell’ONU in Siria.
L’umiliazione del padre apolide dalmata-istriano sottoposto a lunghissimi interrogatori ad ogni frontiera; quindi il primo incontro con la morte durante un viaggio a Cipro come funzionario del Programma Alimentare Mondiale (WFP): la vista di un bambino ucciso sul colpo da un cecchino sulla green line che divideva il versante turco da quello greco. “Fu tale il mio sdegno che decisi di dedicare la mia vita a chiunque avesse continuato a prendersela con i civili all’interno dei conflitti”, aveva spiegato de Mistura la molla che lo spinge fin da giovanissimo a “gettare il cuore oltre l’ostacolo”.
Figlio di madre svedese e padre italiano originario di Sebenico in Dalmazia nell’odierna Croazia, il nuovo inviato ha oltre 40 anni di esperienza in diplomazia e politica estera. Oltre che sulla crisi siriana e’ stato Rappresentante Speciale per Afghanistan e Iraq, Rappresentante Personale nel Libano Meridionale e direttore del centro di informazioni dell’Onu di Roma. Ha lavorato per l’Onu anche in Somalia, Sudan, Etiopia, Ruanda, Vietnam e Laos. In Italia e’ stato sottosegretario agli esteri e poi vice-ministro e tra i dossier difficili a dovuto gestire quello dei maro’ trattenuti in India. (@alebal)