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mercoledì, Novembre 20, 2024

Ansia climatica e paura del futuro: l’angoscia dei giovani nella grande ricerca di AVAAZ

ROMA, 28 SETTEMBRE – Mentre a Milano i giovani di tutto il mondo si riuniscono da oggi nel Youth4climate per dibattere di cambiamenti climatici e cercano di suggerire soluzioni per affrontare il futuro del pianeta al prossimo vertice dell’Onu, la piattaforma online AVAAZ ha appena finanziato la più grande ricerca mai realizzata sull‘ansia per il cambiamento climatico nei bambini e nei giovani, intervistando 10mila persone in 10 paesi in tutto il mondo. Ora ne pubblica i risultati attraverso la prestigiosa rete di riviste di The Lancet.

I ricercatori di alcune univerità americane (tra cui Stanford), britanniche (Bath, Oxford e del Norfolk) e quella di Helsinki hanno lavorato proprio sul tema dell’ansia creata dalle informazioni sul clima e sui suoi cambiamenti, intervistando ragazzi ma anche bambini.

“Sono cresciuta con la paura di annegare nel mio letto”, è stata una delle risposte avute dai ricercatori; lo ha detto nell’intervista Mitzi Tan, 23 anni, dalle Filippine, che ha raccontato cos’è per lei l’ansia per la crisi climatica. E non è l’unica. In ogni paese, sono stati trovati livelli d’ansia molto alti. Ma, afferma  AVAAZ, non sono dovuti solo ai disastri climatici a cui stiamo assistendo: sembra che il fattore più grave sia la consapevolezza che i governi non stanno prendendo provvedimenti concreti per fermare la crisi. I ragazzi riuniti a Milano, ma anche quelli, tanti, che partecipano ai Fridays for Future in tutto il mondo, pensano che si possa ancora fermare la furia climatica. C’è ancora spazio per la concreta speranza di un cambio radicale perchè si sa cosa è necessario e cosa devono fare i governi. Quello che ancora manca è una forte volontà e determinazione politica.

Secondo i dati raccolti dalla ricerca, per quasi la metà dei giovani intervistati (45%) l’ansia climatica colpisce direttamente la quotidianità, il modo di giocare, mangiare, studiare e dormire. Cioè i capisaldi della vita di ogni ragazzo. Inoltre più di sette su dieci (75%) sentono di “avere paura del futuro“, arrivando all’81% dei giovani in Portogallo e al 92% nelle Filippine.
Il 58% sente poi che i governi “stanno tradendo questa e/o le generazioni future”, mentre il 64% ha affermato che i propri governi non stanno facendo abbastanza per evitare una catastrofe climatica. E quasi quattro giovani su dieci (39%) non sono sicuri di voler avere dei figli. Secondo gli psicologi non sono solo i bambini ad essere colpiti. L’ansia da clima affligge persone di tutte le età, ovunque.

I risultati di questo studio potrebbero avere un ruolo chiave anche in tribunale, nelle molte battaglie legali sul clima intraprese dai giovani, come la storica causa sul clima contro 33 governi, che i membri di Avaaz stanno aiutando a finanziare. AVAAZ ricorda che in quello che definisce ”un cruciale vertice delle Nazioni Unite sul clima”, farà di tutto perchè la ricerca venga letta da tutti, i politici e le delegazioni, e orienti i negoziati e le decisioni dei governi… La notizia di questa ricerca sta già rimbalzando su tutti i media, con grande copertura tra le principali testate internazionali, e il Segretario Generale dell’ONU  ne ha citato i risultati nel suo  discorso ai leader mondiali”.

LO STUDIO

Il cambiamento climatico ha implicazioni significative per la salute e il futuro dei bambini e dei giovani, ma hanno poco potere per limitarne i danni, rendendoli vulnerabili all’aumento dell’ansia climatica. Studi qualitativi mostrano che l’ansia climatica è associata a percezioni di azioni inadeguate da parte di adulti e governi, sentimenti di tradimento, abbandono e lesioni morali. Questo studio offre la prima indagine su larga scala sull’ansia climatica nei bambini e nei giovani a livello globale e la sua relazione con la risposta del governo.
METODI: Intervistati 10.000 giovani (di età compresa tra 16 e 25 anni) in dieci
paesi. Sono stati raccolti dati sui loro pensieri e sentimenti sui cambiamenti climatici e sulla risposta del governo.
RISULTATI: gli intervistati erano preoccupati per i cambiamenti climatici (59% molto o estremamente preoccupato, 84% almeno moderatamente preoccupato).
Oltre il 50% si sentiva triste, ansioso, arrabbiato, impotente, indifeso e colpevole. Oltre il 45% ha dichiarato che i loro sentimenti sui cambiamenti climatici hanno influenzato negativamente la loro vita quotidiana e il loro svolgersi in modo normale, e molti hanno riportato un alto numero di pensieri negativi sui cambiamenti climatici. Gli intervistati hanno valutato negativamente la risposta del governo ai cambiamenti climatici e hanno riferito più sentimenti di tradimento che di rassicurazione. Le correlazioni hanno indicato che l’ansia e l’angoscia climatica erano significativamente correlate alla risposta inadeguata percepita del governo e ai sentimenti associati di tradimento.
INTERPRETAZIONE: i cambiamenti climatici e le risposte governative inadeguate sono associati all’ansia e al disagio climatico in molti bambini e giovani a livello
globale. Questi fattori di stress psicologico minacciano la salute e il benessere e potrebbero essere interpretati come moralmente dannosi e ingiusti. C’è un urgente bisogno di aumentare sia la ricerca che la reattività del governo.
FINANZIAMENTO: I costi del sondaggio sono stati finanziati da AVAAZ.

APPROVAZIONE ETICA: Lo studio è stato approvato dal Comitato etico dell’Università di psicologia di Bath (#21-090).

COS’E’ L’ANSIA CLIMATICA?
”L’ansia climatica sono le emozioni, come la preoccupazione, la frustrazione, il dolore e anche la rabbia, legate alla crisi climatica e alla continua incapacità dei nostri governi di rispondere con la dovuta urgenza. La paura e il sentimento di essere stati traditi dai propri governi, creano grande disagio e difficoltà, ma sono una risposta perfettamente normale e sana alla distruzione della natura e l’inerzia politica.

Non si tratta di “curare” o “risolvere” la nostra ansia, ma di imparare a conviverci. Per ognuno di noi, si tratta di riconoscere quei sentimenti e rispettarli, per poter affrontare la crisi e attribuire le giuste responsabilità, senza disperarsi o negare la realtà. Questa ansia spesso deriva da un amore profondo e genuino per la natura e il pianeta. Come potremmo non sentirci preoccupati? Il problema non è quello che sentiamo, il problema è la realtà della crisi climatica, ingigantita dall’inazione dei governi”.

Maria Novella Topi
Maria Novella Topihttps://onuitalia.com
Maria Novella Topi è stata a lungo capo servizio della Redazione Esteri dell'Ansa. Tra le sue missioni l'Albania (di cui ha seguito per l'agenzia la caduta del comunismo e le successive rivolte), l'Iraq e la Libia. Ha lavorato per lunghi periodi nell'ufficio di corrispondenza di Parigi. Collabora da Roma a OnuItalia.

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