ROMA, 20 SETTEMBRE – Si apre oggi la 76ma Assemblea Generale delle Nazioni Unite (UNGA), che si tiene a New York fino al 25 settembre. Il Ministro degli Esteri e Luigi Di Maio parteciperà alla discussione dei temi legati alla risposta internazionale alla pandemia e alle numerose crisi sulla sicurezza e umanitarie in corso, a cominciare dall’Afghanistan. A questo tema saranno infatti dedicati i principali appuntamenti nell’agenda di Di Maio, quali la riunione ministeriale Ue e numerosi incontri bilaterali che egli avrà a margine dell’Assemblea Generale.
Su iniziativa della Farnesina si terranno inoltre due eventi dedicati all’Afghanistan: il primo, con focus su donne e bambine afghane e sull’esigenza di tutelare i progressi sinora fatti nel campo dell’affermazione e promozione dei loro diritti. Il secondo evento si svolgerà nell’ambito della Presidenza italiana del G20, con la convocazione di una riunione dei Ministri degli Esteri sull’Afghanistan presieduta dal Ministro Di Maio, in vista del Vertice G20 dei Capi di Stato e di Governo sullo stesso tema.
L’Italia copresiederà inoltre, insieme ai Ministri degli Esteri tedesco Maas e francese Le Drian, la riunione sulla Libia nel quadro del Processo di Berlino; presiederà la riunione ministeriale del gruppo ‘Uniting for Consensus’ sul processo di riforma del Consiglio di Sicurezza dell’ONU e parteciperà al vertice Global Governance Group (3G) in qualità di Presidenza di turno del G20.
Oltre a quella della pandemia, l’altro tema su cui agli Stati membri sarà chiesto di deliberare è la ridefinizione di un’economia globale più sana ed equa per l’intero pianeta. A margine dei lavori si discuterà di nuovi assetti politico-strategici e di crisi umanitarie: su tutti, il recente accordo Aukus tra Stati Uniti, Australia e Regno Unito, che ha destato grande irritazione in Francia, e la crisi in Afghanistan.
COVID, CLIMA e AFHANISTAN , MA ANCHE IRAN, NORDCOREA, MYANMAR, LIBIA, LE ALTRE CRISI.
Oltre al caotico ritiro occidentale dall’Afghanistan e all’accordo Aukus tra Usa, Regno Unito e Australia, anche le tensioni con Iran e Corea del Nord e la crescente rivalità tra Stati Uniti e Cina saranno tra i principali temi di geopolitica in discussione durante l’Assemblea e a margine della stessa. Curiosità e attenzione circondano il discorso del nuovo presidente iraniano Ebrahim Raisi, che non parteciperà in presenza ma invierà un messaggio video. A destare preoccupazione sono soprattutto la svolta ultra-conservatrice che si è registrata con la sua elezione in Iran e la fase di stallo in cui si trovano ancora i colloqui sul programma nucleare di Teheran.Se, invece, il principale motivo di tensione con la Corea del Nord resta il suo programma d’armi balistiche e nucleari, l’attuale situazione politica in Myanmar – con l’esercito al potere dopo un colpo di Stato militare – ha creato anche un problema di opportunità, che molto ha a che fare con la diplomazia. Chi rappresentava i precedenti governi del Myanmar all’Onu ha ancora un accreditamento delle Nazioni Unite. Un problema che si ripropone anche per il seggio afgano all’Assemblea. Il rappresentante permanente dell’Afghanistan presso le Nazioni Unite, Ghulam M. Isaczai, rappresentava il precedente governo. E nonostante i talebani non lo riconoscano, ha continuato a incontrare inviati stranieri. Ha invitato il Consiglio di sicurezza dell’Onu a fare pressione sui talebani affinché formino un governo più democratico.