ALGERI, 31 AGOSTO – Una riunione dei ministri degli Esteri dei Paesi confinanti con la Libia, cominciata ieri, si conclude oggi ad Algeri. I rappresentanti di Algeria, Tunisia, Egitto, Sudan, Niger e Ciad discutono, tra le altre questioni, delle prossime elezioni nel Paese nordafricano e delle sfide della sicurezza nella regione.
Partecipano all’incontro il ministro congolese degli Esteri, Jean-Claude Gakosso, in rappresentanza del presidente Denis Sassou-Nguesso che guida il Comitato di alto livello dell’Unione africana sulla Libia. A loro si aggiunono il segretario generale della Lega araba, Ahmed Aboul Gheit, e il rappresentante del segretario generale dell’Onu in Libia, Jan Kubiš, il quale ha esortato le autorità del Paese a “non perdere tempo” e a finalizzare il quadro costituzionale che permetterà di organizzare le elezioni previste a dicembre.
“Il governo di unità nazionale ha trovato le risorse necessarie per l’organizzazione delle elezioni, ma serve anche un quadro giuridico il prima possibile”, ha detto Kubis.
“I deputati – ha aggiunto – stanno finalizzando la legge elettorale e ci resta ancora molto poco tempo. Li ho invitati ad assumersi le proprie responsabilità e a non perdere tempo”, ha proseguito Kubis conversando con l’agenzia di stampa algerina Aps.
“Questo incontro – si legge altresì in una nota del Ministero degli Esteri di Tripoli – è un’opportunità per tenere maggiori consultazioni e coordinamento sugli ultimi sviluppi in Libia e i mezzi per sostenere l’iniziativa di stabilità libica, lanciata dalla ministra degli Esteri Najila al-Mangoush durante la 2a Conferenza di Berlino, per porre fine a qualsiasi ingerenza negli affari interni della Libia, nell’ambito di un processo per lo svolgimento di una conferenza internazionale, presieduta e organizzata dalla Libia, alla quale parteciperanno tutti gli attori regionali e internazionali del dossier libico”. “Questa conferenza – si aggiunge nel comunicato – mira a raggiungere sicurezza e stabilità su tutto il suolo libico, a unificare le istituzioni sovrane dello Stato, in particolare quelle militari e di sicurezza, per arrivare alle elezioni nel calendario preciso”