MAPUTO, 6 AGOSTO – In uno dei Paesi piu’ colpito dalla crisi climatica, il Mozambico, la cooperazione italiana da anni sta portando avanti un programma ambientale a scala regionale con un approccio innovativo alla conservazione delle risorse naturali e all’inventariazione della biodiversità in aree protettee transfrontaliere attraverso l’impiego dei Sistemi Informativi Geografici (GIS) e dei Sistemi di Supporto alla presa di Decisioni (DSS).
Nell’ambito dell’iniziativa Aics denominata “SECOSUD II” – Conservazione e uso equo della biodiversità nella Regione SADC, la sede di Maputo dell’Agenzia, hanno lavorato in tandem con il Dipartimento di Biologia Ambientale de “La Sapienza” di Roma, il Dipartimento Foreste della FAO e l’ateneo di Maputo (Universidade Eduardo Mondlane) per applicare il software Collect Earth per la valutazione della produttività primaria delle formazioni a mangrovia. Tra il 2016 e il 2018 è stata organizzata una formazione ad hoc rivolta al personale tecnico delle istituzioni mozambicane che ha portato i suoi frutti.
L’elaborazione di indicatori ambientali utili al monitoraggio ed alla stima carbonio organico nei mangrovieti è, oggi, in linea con il raggiungimento del target 15.3 fissato dalla Convenzione delle Nazioni Unite per la lotta contro la desertificazione: entro il 2030, combattere la desertificazione, ripristinare i terreni degradati ed il suolo, compresi i terreni colpiti da desertificazione, siccità e inondazioni, e sforzarsi di realizzare un mondo senza degrado del terreno.
Con questa modalità di intervento, Aics in Mozambico sta declinando il suo approccio alla cooperazione ambientale: un approccio ecosistemico-funzionale, a scala regionale e sub-regionale, multi-livello e multi-stakeholders, supportato da dati scientifici e finalizzato all’applicazione di strumenti analitici elaborati in ambito delle Convenzioni di Rio delle Nazioni Unite.
L’esperienza positiva di cooperazione e ricerca sulle aree a mangrovia in Mozambico aprirà, in prossimo futuro, ad altre iniziative di Aics finalizzate alla salvaguardia di questo ecosistema quanto mai fragile, ma strategico per la protezione ambientale e lo sviluppo socio-economico di questo Paese.
Le mangrovie costituiscono un ecosistema essenziale per l’equilibrio ecologico delle aree costiere. Collocate spesso alla foce di fiumi e corsi d’acqua che si gettano nell’oceano, creano un filtro naturale capace di intrappolare inquinanti e sedimenti vari che altrimenti soffocherebbero le barriere coralline.
Inoltre, costituiscono un habitat che sostiene la vita di diverse specie animali e vegetali. Insetti, uccelli e mammiferi trovano, nell’elaborata rete di rami che compongono queste foreste, cibo, riparo e un ambiente in cui prosperare. Mentre le intricate radici creano porti naturali per mammiferi acquatici, vivai per pesci e crostacei (granchio delle mangrovie) che qui possono trascorrere le prime fasi del loro sviluppo.
Le mangrovie svolgono anche un ruolo fondamentale per il sostentamento delle comunità costiere: oltre 120 milioni di persone in tutto il mondo vivono in prossimità di queste foreste. Rappresentano un prezioso alleato nella riduzione dei gas serra e una soluzione naturale per molte sfide legate al contenimento del cambiamento climatico.
Capaci di assorbire fino 4 volte in più di anidride carbonica rispetto alle altre specie forestali, queste piante sono destinate ad avere un ruolo fondamentale nei progetti di mitigazione dei cambiamenti climatici (funzione sink). (@OnuItalia)