NAPOLI, 22 LUGLIO – L’ambiente, il clima e tutte le attuali problematiche ad essi connesse sono al centro della riunione dei Ministri dell’Ambiente del G20 che si tiene oggi e domani al Palazzo Reale di Napoli. Oggi è la giornata dedicata specificamente alla tutela dell’Ambiente, domani a essere protagonisti saranno Clima ed Energia.
Per la prima volta ambiente ed energia sono uniti in un G20, e la ragione è la crisi climatica.
Con l’avanzare del riscaldamento globale, le politiche ambientali non possono più essere soltanto di tutela, ma devono riguardare anche gli investimenti sull’energia, per decarbonizzare l’economia, passando dalle fonti fossili alle fonti rinnovabili. In Francia e poi in Italia questo cambio di prospettiva è stato sancito dal passaggio delle competenze sull’energia al Ministero dell’Ambiente, ribattezzato Ministero della Transizione ecologica.
Quello di Napoli è anche il primo G20 che vede protagonista l’economia circolare, cioè l’economia basata sul riciclo delle risorse e non sul loro consumo massivo. Al tema è dedicata oggi una ministeriale.
I lavori a Palazzo Reale saranno aperti dal ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani. Le delegazioni stanno lavorando per produrre, al termine di ogni giornata, un comunicato condiviso tra i venti Paesi.
Al G20 Ambiente di Napoli “abbiamo scelto di far prevalere l’ambizione e di lavorare incessantemente a un documento comune tra tutti – commenta il ministro Cingolani –
Sappiamo bene che la transizione ecologica non è un pranzo di gala, ma non abbiamo alternative che lavorare insieme in un’unica direzione, senza lasciare indietro nessuno”.
La sostenibilità del Pianeta e la transizione ecologica sono centrali in questo G20. Mai come adesso nella storia, l’umanità si trova a dover fare scelte di fondo a fronte di un rischio sostanziale per il benessere e la vita delle prossime generazioni. Mai prima di questo G20 l’economia circolare e l’interazione tra clima ed energia erano stati così centrali nelle discussioni ministeriali.
I lavori delle delegazioni G20 sono volti a spingere la comunità internazionale verso obiettivi più ambiziosi, in ragione anche dell’avvenuto slittamento di alcuni vertici chiave a causa della pandemia, tra i quali la COP 15 della Convenzione sulla diversità biologica e l’adozione del ‘quadro globale’ sugli obiettivi da raggiungere entro il 2030, e la stessa COP 26 sul clima che avrebbe dovuto tenersi nel 2020 e che si terrà invece a fine anno a Glasgow e di cui l’Italia e co-organizzatrice con il Regno Unito.
I TEMI DEL VERTICE
I temi principali possono essere riassunti in altrettanti titoli, che abbracciano sia le aree tematiche più strettamente ambientali che quelle energetiche:
• Il potere della natura: approcci basati sugli ecosistemi e soluzioni basate sulla natura come modelli e mezzi per affrontare il cambiamento climatico, la biodiversità e la povertà;
• Rete internazionale di esperti ambientali UNESCO;
• Appello per la tutela e il ripristino dei suoli degradati;
• Appello per la gestione sostenibile dell’acqua;
• Appello per la protezione ‘rafforzata’ di Oceani e mari;
• Spinta verso azioni comuni ambiziose a livello globale per combattere l’inquinamento marino da plastica;
• Rafforzamento della cooperazione per l’uso sostenibile e circolare delle risorse tramite una Visione G20 sull’economia circolare per il Dialogo sull’efficienza delle risorse del G20;
• Il ruolo dei governi centrali a supporto delle Città circolari;
• Educazione, sviluppo delle capacità e formazione;
• Finanza Verde;
• Contrasto al cambiamento climatico;
• Accelerazione della transizione energetica;
• Flussi finanziari coerenti con l’accordo di Parigi sul Clima;
• Ripresa sostenibile ed inclusiva con le opportunità offerte nell’energia da soluzioni tecnologiche innovative;
• Clima ed energia: città smart, resilienti e sostenibili.
Intanto mentre Napoli è da ieri quasi totalmente bloccata con giganteschi ingorghi cui non sfuggono nemmeno le ambulanze, si sono già fatti sentire i movimenti ambientalisti che hanno dato il via a un contro forum. ”Il G20 è una farsa, qui si muore per la Terra dei Fuochi” dicono, criticando una scelta, quella di tenere il vertice tra i 20 ministri dell’Ambiente nel capoluogo campano, che giudicano ”una provocazione”, visto che in Campania ”a distanza di anni ancora si muore per i veleni e rifiuti tossici interrati negli anni nella zona tra Napoli e Caserta”. I movimenti chiedono ai grandi della terra che al centro dei processi produttivi si rimettano le persone, la loro cura, il loro benessere.