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giovedì, Novembre 21, 2024

Diritti umani: Onu, Michelle Bachelet indignata contro il software spia Pegasus

GINEVRA, 20 LUGLIO – Tutti spiati, soprattutto oppositori, giornalisti, politici: esplode il caso del software spia Pegasus utilizzato da alcuni paesi per ”minare illegalmente i diritti di coloro che sono sotto sorveglianza”. Michelle Bachelet capo delle Nazioni Unite per i diritti umani  ha definito la scoperta dell’esistenza di Pegasus “estremamente allarmante” e ha confermato “alcuni dei peggiori timori” che circondano il potenziale uso improprio di tale tecnologia.

Michelle Bachelet

“Varie parti del sistema delle Nazioni Unite per i diritti umani, incluso il mio ufficio, hanno ripetutamente avanzato serie preoccupazioni sui pericoli che le autorità utilizzino strumenti di sorveglianza – provenienti da varie fonti che dovrebbero promuovere la sicurezza pubblica – al fine di hackerare telefoni e computer di persone che conducono legittime attività giornalistiche, monitorano i diritti umani o esprimono dissenso o opposizione politica”, ha ha aggunto Bachelet.
Secondo quanto riferito, le accuse di fuga di dati Pegasus, denunciate da un’inchiesta giornalisica internazionale, suggeriscono un abuso diffuso e continuo del software, che secondo i produttori è destinato solo all’uso contro criminali e terroristi.
Il malware Pegasus infetta i dispositivi elettronici, consentendo di ottenere messaggi, foto ed e-mail, registrare chiamate e persino attivare microfoni, secondo il rapporto. La fuga di notizie contiene un elenco di oltre 50.000 numeri di telefono
Secondo le Nazioni Unite, il software di sorveglianza è collegato all’arresto, all’intimidazione e persino all’uccisione di giornalisti e difensori dei diritti umani.
Se le recenti accuse sull’uso di Pegasus sono anche in parte vere, ha sostenuto Bacheet, la “linea rossa è stata continuamente attraversata nella totale impunità”.
I rapporti confermano anche “l’urgente necessità di regolamentare meglio la vendita, il trasferimento e l’uso delle tecnologie di sorveglianza e garantire una rigorosa supervisione e autorizzazione”.
I governi non dovrebbero solo smettere immediatamente di utilizzare le tecnologie di sorveglianza in modi che violano i diritti umani, ma anche “intraprendere azioni concrete” per proteggersi da tali invasioni della privacy “regolando la distribuzione, l’uso e l’esportazione della tecnologia di sorveglianza creata da altri”, ha detto ancora.
Senza quadri normativi conformi al rispetto dei diritti umani, Bachelet ha sostenuto che ci sono “troppi rischi” che gli strumenti possano essere utilizzati per intimidire i critici e mettere a tacere il dissenso.

OnuItalia
OnuItaliahttps://onuitalia.com
Il giornale Italiano delle Nazioni Unite. Ha due redazioni, una a New York, l’altra a Roma.

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