L’appuntamento era stato organizzato in vista del Food Systems Summit che che si terrà a settembre a margine dell’assemblea generale dell’Onu. “Il pre-summit, a Roma, dal 26 al 28 luglio, sarà un banco di prova per proporre azioni per migliorare il modo in cui pensiamo, produciamo e consumiamo il cibo a livello globale”, ha sottolineato il ministro: con l’agenda 2030 al centro del processo, il vertice è in continuità con l’azione decennale con l’obiettivo di sviluppo sostenibile fame zero, ossia arrivare entro il 2030 a un mondo in cui siano garantite sicurezza alimentare e un’alimentazione equilibrata per tutti”.
Di Maio ha ricordato poi che La Farnesina, insieme alle altre Amministrazioni, e in particolare al Ministero delle Politiche Agricole, alimentari e forestali guidata dal Ministro Patuanelli – partecipa attivamente ai negoziati con l’intento di raccogliere e condividere con i Paesi partner le esperienze del settore verso sistemi alimentari più resilienti. Per questo è nato presso la Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo il tavolo sulle filiere italiane per la preparazione del Food Systems Summit, con l’impegno di discutere ed elaborare posizioni comuni da presentare al Vertice di settembre.
Sempre all’evento romano organizzato in vista del summit ONU di settembre isotto l’egida della Camera di Commercio di Roma, in collaborazione con il Santa Chiara Lab – Università di Siena, e con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri, la filiera italiana dell’agroalimentare sostenibile ha fatto fronte compatto lanciando un appello al governo affinché l’Italia prenda una posizione forte e netta contro la “deriva” dei cibi sintetici.
Sotto la lente d’ingrandimento, David Granieri di AgroCamera, Luigi Scordamaglia per la Filiera Italia, Ivano Vacondio per Federalimentari e Marco Pedroni di Coop hanno messo quei paesi che stanno promuovendo la risorsa del cibo da laboratorio per azzerare l’impatto ambientale. L’affondo è stato rivolto anche contro il sistema delle “etichette a semaforo” su cibo buono o cattivo. O contro quelle grandi aziende che vogliono immettere sul mercato prodotti come un latte sintetico fatto con i piselli, rilanciando la forza del sistema Italia su coltivazione e allevamento. (@OnuItalia)