ROMA, 14 MAGGIO – Roma torna crocevia delle politiche internazionali a difesa del clima: dopo il presidente della Cop26, Alok Sharma, e’ oggi la volta dell’inviato speciale Usa John Kerry a fare tappa nella capitale per una serie di incontri ad alto livello che confermano il rientro dell’amministrazione Biden nelle campagne contro il riscaldamento globale.
L’ex segretario di Stato ha incontrato oggi a Palazzo Chigi il Presidente del Consiglio, Mario Draghi. Nel corso del colloquio è stata discussa l’importanza di una stretta collaborazione fra Italia e Stati Uniti per affrontare con efficacia l’emergenza climatica e la sfida della decarbonizzazione in tutti i fori multilaterali, a partire dal G7, dal G20 e dalla Cop26, e per cogliere le opportunità offerte dalla transizione ecologica.
Ieri il primo incontro della visita e’ stato con il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, sui temi dell’agenda di G20 (quest’anno in Italia) e della Cop26 che l’Italia co-organizza con la Gran Bretagna. Cingolani ha illustrato gli investimenti del Recovery Plan per la decarbonizzazione. “Ci troviamo in pieno accordo sull’urgenza di muoversi rapidamente da qui fino agli incontri di Glasgow a novembre, portando i Paesi al tavolo delle trattative e a fare di più. Quella che stiamo affrontando è una crisi planetaria e bisogna fare presto”, ha detto Kerry al termine dell’incontro: “Ogni paese deve ridurre le emissioni in questo decennio. Non e’ abbastanza dire ‘emissioni zero nel 2050′”.
Una stoccata a Cina e Russia che al summit di aprile non si sono particolarmente impegnati. Poi l’inviato di Joe Biden ha parlato ai cittadini del mondo preoccupati per i
costi della decarbonizzazione: “Non è una scelta fra la prosperità e un’economia che funziona o meno, ma è una opportunità una enorme opportunità e i ministri, come quello della Transizione ecologica, hanno il compito di transitare verso un futuro nuovo, migliore e più sicuro, con più posti di lavoro”. Infine, ha chiarito che “non c’è una cosa sola che possa risolvere la crisi climatica. Serve un approccio multiplo”.
Dopo Cingolani, Kerry è andato a pranzo con un gruppo di imprenditori tra cui Claudio Descalzi di Eni, Francesco Starace di Enel, Marco Alverà di Snam, Nicola Monti di Edison ed Emma Marcegaglia, presidente per l’Italia del B20, il gruppo di lavoro degli imprenditori per il G20. Ha visto quindi il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, e quello dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti. “Italia e Usa – ha commentato il titolare della Farnesina – sono chiamati ad esercitare un ruolo di leadership per convincere i partner che la transizione energetica e la lotta per la salvaguardia del pianeta sono un vantaggio e una grande opportunità per tutta la Comunità internazionale”. Domani, il colloquio in Vaticano con Papa Francesco. (@OnuItalia)