SHAMA, 4 FEBBRAIO – Cambio della guardia nel contingente italiano in Libano. La Brigata “Sassari” ha passato alla Brigata alpina “Taurinense” il comando dell’ operazione “Leonte” nell’ambito della missione UNIFIL.
Il passaggio di consegne tra il comandante della “Sassari” Generale di Brigata Andrea Di Stasio e il comandante della “Taurinense” Generale di Brigata Davide Scalabrin è avvenuto nella base “Millevoi” di Shama nel corso di una cerimonia presieduta dal capo missione e comandante di UNIFIL Generale di Divisione Stefano Del Col, con la partecipazione dell’Ambasciatrice d’Italia in Libano Nicoletta Bombardiere, del capo di Stato Maggiore dell’Esercito Generale di Corpo d’Armata Salvatore Farina, e di autorità civili e militari libanesi.
Nel suo intervento il Generale Farina, dopo aver portato il saluto del Ministro della Difesa Lorenzo Guerini e del capo di Stato Maggiore della Difesa Generale Enzo Vecciarelli, ha tracciato un bilancio dei sei mesi di mandato del contingente multinazionale a guida Brigata “Sassari”, elogiandone “l’eccezionale lavoro svolto per il conseguimento degli obiettivi nel corso della missione che, nonostante il Covid, è stata assolta al meglio” e sottolineando lo storico legame tra l’Italia e il Libano, “al quale, con fierezza, siamo legati sin dai tempi della prima missione di pace istituita nel 1978”.
Il capo di Stato Maggiore dell’Esercito ha poi evidenziato “l’efficacia dell’intervento negli attimi immediatamente successivi alla tragica esplosione al porto di Beirut del 4 agosto”, quando un convoglio del contingente italiano, in coordinazione con il Comando Operativo di vertice Interforze(COI), è entrato a Beirut per soccorrere il personale italiano e delle Nazioni Unite e, in un secondo momento, per supportare le Forze Armate libanesi nelle operazioni di pulizia e di rimozione delle macerie accumulatesi nell’area del porto e in altre zone della capitale. Il Generale Farina, inoltre, ha posto l’accento sull’importanza del lavoro al fianco delle Forze Armate libanesi. “Se tutti insieme, peacekeepers dell’Onu e Forze Armate libanesi, continueranno a lavorare insieme, potranno vincere ogni sfida per assicurare pace, stabilità e progresso a questo meraviglioso paese”.
Rivolgendosi agli alpini della “Taurinense”, li ha esortati a proseguire sul solco tracciato dai precedenti contingenti e a dare prova della peculiarità della via italiana nelle operazioni di peacekeeping. “Il consolidato successo della missione UNIFIL”, ha concluso Farina, “lo si deve alla dedizione, al sacrificio, al senso del dovere e della responsabilità di ciascun peacekeeper, ma soprattutto alla straordinaria capacità di dialogo e di interazione dei militari italiani con tutte le componenti della società presenti nel variegato mosaico libanese”.
Apprezzamento e gratitudine agli uomini e alle donne del settore Ovest di UNIFIL per i “risultati ottenuti sul campo”, sono stati espressi dal capo missione e comandante di UNIFIL, Generale Del Col. Quanto alla “situazione fragile” che regna nel Libano meridionale, egli ha definito “straordinari” i progressi della missione grazie anche al ruolo giocato dai peacekeepers italiani nel garantire, con imparzialità e trasparenza, il monitoraggio della cessazione delle ostilità e la cooperazione strategica con le forze armate libanesi per la sicurezza e la stabilità dell’area, soprattutto lungo la “Blue Line”. A ciò si aggiunge la ricerca costante del consenso unanime della popolazione locale mediante la realizzazione di progetti di cooperazione civile-militare, nel rispetto della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU e della risoluzione 2539 dello scorso 28 agosto che, oltre a rinnovare per un altro anno il mandato di UNIFIL, “ha gettato le basi per un’ulteriore sinergia tra la missione e le parti verso gli obiettivi del mandato”.
Il successo della missione è stato riconosciuto anche dal Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres, che in un messaggio inviato al Generale Del Col ha evidenziato “l’assoluto equilibrio raggiunto dai “caschi blu” tra l’emergenza pandemica, l’assolvimento del mandato e andando anche oltre il mandato di UNIFIL, con l’assistenza alle Forze Armate libanesi a seguito dell’esplosione al porto di Beirut”.
La Brigata alpina “Taurinense”, alla sua seconda missione in Libano con i colori delle Nazioni Unite, assume il comando del settore Ovest di UNIFIL in cui operano 3.800 “caschi blu” di 16 dei 45 paesi contributori alla missione UNIFIL. Del contingente multinazionale fanno parte 1.000 militari italiani, 800 dei quali appartenenti alla Brigata alpina “Taurinense”. (@OnuItalia)