NEW YORK, 26 GENNAIO – Il devastante impatto socio-economico della pandemia da COVID-19 sarà sentito negli anni a venire, a meno che investimenti economici intelligenti e la resilienza sociale e climatica non assicurino una ripresa decisa e sostenibile. La messa in guardia e’ di UNDESA, il Dipartimento per gli affari economici e sociali delle Nazioni Unite, nell’ultimo Rapporto sulla Situazione Economica e sulle Prospettive Mondiali (WESP).
L’economia mondiale si è ridotta del 4.3 per cento, due volte e mezzo in più rispetto alla crisi finanziaria globale del 2009. Il modesto recupero del 4.7 per cento atteso nel 2021 compenserebbe a malapena le perdite del 2020, si legge nel rapporto pubblicato ai margini del World Economic Forum di Davos che quest’anno a causa del Covid si svolge in formato virtuale.
La relazione sottolinea che la ripresa dalla pandemia dipenderà non solo dalla portata degli incentivi economici e dalla rapida introduzione dei vaccini ma anche dalla qualità ed efficacia di queste misure per aumentare la resilienza contro possibili shock futuri. “Stiamo affrontando la peggiore crisi sanitaria ed economica da 90 anni ad oggi. Le scelte che facciamo ora determineranno il nostro futuro collettivo” ha affermato il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, in un messaggio al World Economic Forum in cui chiede “investimenti di impatto, e un forte ed efficace sistema multilaterale che collochi la gente al centro di tutti gli sforzi socio economici”.
Secondo Maria Francesca Spatolisano, assistente del Segretario generale per la coordinazione politica e gli affari intra-agenzia, “promuovere la crescita inclusiva ed equa, ridurre le disuguaglianze e incrementare la sostenibilità ambientale è il miglior piano che abbiamo per riprenderci da questa crisi e tutelare il mondo da quelle future. La costruzione della resilienza deve guidare ogni aspetto della ripresa e troveremo le donne a ricoprire ruoli critici come campionesse di resistenza”.
131 milioni nuovi poveri, molte donne
UNDESA afferma che più di 131 milioni di persone sono state spinte alla povertà nel 2020, molti di loro donne, bambini e gente di comunità marginalizzate. La pandemia ha colpito in modo sproporzionato donne e ragazze, esponendole a rischi di carattere economico, povertà, violenza e analfabetismo.
Imponenti e tempestive misure di stimolo, pari a 12,7 trilioni di dollari, hanno evitato il crollo totale dell’economia mondiale e scongiurato una Grande Depressione. Tuttavia, il rapporto sottolinea che la forte disparità nella dimensione dei pacchetti di incentivi emessi dai paesi sviluppati e da quelli in via di sviluppo li metterà su traiettorie di ripresa diverse.
La spesa di stimolo pro capite dei paesi sviluppati è stata quasi 580 volte superiore a quella dei paesi meno sviluppati (PMS), anche se il reddito medio pro capite dei paesi sviluppati è stato solo 30 volte superiore a quello dei PMS. La drastica disparità sottolinea la necessità di solidarietà e supporto maggiori a livello internazionale, inclusa la riduzione del debito, per il gruppo di paesi più vulnerabili.
Attenzione al debito pubblico, +15%
Secondo UNDESA, inoltre, il finanziamento di questi pacchetti di stimolo ha comportato il più grande indebitamento in tempo di pace, aumentando il debito pubblico a livello globale del 15%. Questo enorme aumento del debito graverà oltremodo sulle generazioni future, a meno che una parte significativa non sia indirizzata verso investimenti produttivi e sostenibili e verso un sostegno della crescita.
Secondo il rapporto, il commercio globale si è ridotto di circa il 7,6 per cento nel 2020, sullo sfondo di considerevoli interruzioni delle catene di approvvigionamento globale e dei flussi turistici. Le persistenti tensioni commerciali tra le principali economie e gli stalli nei negoziati commerciali multilaterali stavano già rallentando il commercio globale prima della pandemia.
“La crisi attuale ribadisce l’importanza di rivitalizzare il sistema commerciale multilaterale regolamentato per mettere l’economia mondiale sulla traiettoria di una ripresa solida e resiliente”, ha dichiarato Liu Zhenmin, Sottosegretario Generale del Dipartimento degli Affari Economici e Sociali delle Nazioni Unite (UN DESA). “Dobbiamo rendere il commercio globale resiliente agli shock per garantire che il commercio rimanga il motore della crescita per i paesi in via di sviluppo”.
Il rapporto evidenzia le opportunità per i paesi in via di sviluppo se questi riusciranno a dare priorità a investimenti diretti allo sviluppo umano, volti all’innovazione e alla tecnologia e al potenziamento delle infrastrutture, inclusa la creazione di catene di approvvigionamento resilienti.
Ponendo l’accento sull’importanza di incentivare gli investimenti, il rapporto mostra che mentre la maggior parte della spesa di stimolo è stata usata per salvaguardare il lavoro e per sostenere il consumo attuale, ha anche fomentato un aumento dei prezzi dei beni in tutto il mondo, con indici di mercato azionario che hanno raggiunto nuovi massimi durante gli ultimi mesi.
Il World Economic Situation and Prospects 2021 (La situazione economica mondiale e le prospettive) è un rapporto stilato dal Dipartimento per gli Affari Economici e Sociali delle Nazioni Unite (DESA) in collaborazione con la Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo (UNCTAD) e le cinque commissioni regionali delle Nazioni Unite. Ha contribuito inoltre anche l’Organizzazione Mondiale del Turismo. Per maggiori informazioni visitare il sito: www.bit.ly/wespreport (@OnuItalia)