GINEVRA, 4 DICEMBRE – Il rapporto 2020 sullo stato del clima globale compilato dall’organizzazione meteorologica mondiale dell’Onu sancisce cià che tutti temevano: quest’anno è destinato a diventare uno dei tre anni più caldi mai registrati e potrebbe persino superare il record stabilito nel 2016. Lo ha detto Petteri Taalas, segretario generale dell‘Organizzazione meteorologica delle Nazioni Unite, presentando il rapporto a Ginevra.
A fine mese l’OMM aveva segnalato che il rallentamento delle attività industriali dovuto alla pandemia di Covid-19 non ha frenato l’aumento record delle concentrazioni di CO2, il principale gas serra persistente nell’atmosfera; in particolare, l’Omm ha spiegato che la concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera èra aumentata notevolmente già nel 2019.
In questo quadro l’Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn) denuncia inoltre che i cambiamenti climatici sono la più grande minaccia al patrimonio naturale dell’Unesco come i ghiacciai e le zone umide, e hanno messo la Grande Barriera Corallina australiana in condizioni “critiche”.
I cambiamenti climatici mettono a rischio un terzo dei 252 siti naturali inseriti nella lista Unesco. Tra i danni provocati al patrimonio naturale dell’umanità “la contrazione dei ghiacciai lo sbiancamento dei coralli, incendi e siccità sempre più frequenti e gravi”, ha spiegato in una nota il direttore generale dell’Iucn Bruno Oberle.