MILANO, 18 NOVEMBRE – In 110 su 172 Paesi del mondo donne e bambini stanno subendo forme di esclusione (in 49 Paesi forme di esclusione gravi o gravissime, 1 paese su 3) e la pandemia da Covid-19 ha portato a una limitazione dei diritti fondamentali per donne e bambini nel mondo con un fortissimo impatto negativo sull’accesso all’istruzione generalizzato in tutti i Paesi.

Questi i principali risultati dell’edizione 2020 di WeWorld Index, il rapporto annuale che misura il livello di inclusione di donne e bambini in 172 Paesi nel mondo attraverso 34 indicatori, condotta da WeWorld – organizzazione italiana che da 50 anni difende i diritti di donne e bambini in 27 Paesi compresa l’Italia. La sesta edizione fotografa il mondo ai tempi del Covid-19 con l’aggiunta di 3 nuovi indicatori che misurano l’impatto del covid su salute, educazione ed economia. Emerge che 2 Paesi su 3 non garantiscono una vita dignitosa alle fasce più vulnerabili: più violenza, minor accesso a istruzione e cure mediche e mancanza di un ambiente sano in cui crescere sono le caratteristiche dei paesi più a rischio. Nel 2020 sono aumentati del 5% i paesi con un livello di inclusione non sufficiente, questo significa che se il ritmo resta costante entro il 2030 avremo altri 26 paesi sotto la media/non in grado di assicurare sufficienti livelli inclusione per donne e bambini.

“A lungo termine l’impatto della pandemia sarà più forte nei Paesi in fondo alla classifica: economie a basso reddito, dove gli effetti del Covid-19, anche a fronte di un minor numero di contagi, rischiano di essere amplificati a causa delle condizioni già instabili per l’inclusione di donne e bambini”, ha dettop Marco Chiesara, Presidente WeWorld. L’impatto del Covid come moltiplicatore di disuguaglianze è evidente in molti ambiti. Basti pensare che con l’introduzione dello smart working nel lockdown e della didattica a distanza è triplicato il traffico online, nonostante questo solo il 55% delle famiglie ha accesso a una connessione internet stabile (solo 19% in quelli meno sviluppati). A questo si aggiunge che saranno oltre 11 milioni le bambine che dopo la crisi del Covid non rientreranno a scuola, mettendole a rischio di gravidanza precoce, abusi e matrimonio forzato e entro la fine del 2020 ci saranno 117 milioni di bambini in più che vivranno in condizioni di povertà estrema.

“La mancanza di accesso all’istruzione colpisce in particolare le ragazze adolescenti, considerando che non frequentare la scuola comporta rischi molto gravi per loro, compresi i matrimoni precoci e forzati”, ha detto in chiusura dell’evento la Vice Ministra degli Esteri, Emanuela del Re, secondo cui, in generale, la pandemia ha avuto un effetto devastante sulle donne, non solo nei paesi in via di sviluppo mentre un altro grave effetto è l’aumento dei casi di violenza domestica: secondo UN Women, 243 milioni di donne nel mondo sono state vittime di violenza fisica e/o sessuale negli ultimi mesi.

La classifica finale del WeWorld Index è stata ottenuta valutando le condizioni di vita dei soggetti più a rischio esclusione, donne e bambini, attraverso l’analisi di 34 indicatori raggruppati in 17 dimensioni che si riferiscono a quattro elementi: salute, istruzione, economia e società, oltre al contesto ambientale e culturale. Nell’Index 2020, le conseguenze della pandemia sono state prese in considerazione aggiungendo 3 nuovi indicatori: casi confermati di persone infette per Paese, raccolti dall’OMS; aumento percentuale del PIL nel 2020 per Paese (Fondo Monetario Internazionale); giorni di chiusura delle scuole per Paese (Banca Mondiale e Unesco). (@OnuItalia)