VIENNA, 28 AGOSTO – Con una dichiarazione congiunta firmata dall’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) e dalla Organizzazione iraniana per l’energia atomica, Teheran ha concesso il via libera agli ispettori di Vienna per visitare due siti da tempo al centro dell’attenzione degli esperti per possibili attività sospette in passato. L’autorizzazione da parte dei vertici della Repubblica islamica è giunta due giorni fa ed è del tutto ‘volontaria’, come specificano nella nota. L’organismo delle Nazioni Unite che si occupa di nucleare voleva ispezionare i due siti per i quali ha chiesto l’accesso nel quadro delle tensioni legate al tentativo americano di reimporre le sanzioni delle Nazioni Unite.
“Le date per l’accesso dell’Aiea e le attività di verifica sono state concordate”, è detto nel comunicato senza specificare una tempistica.
L’annuncio arriva al termine della prima visita in Iran del nuovo direttore generale dell’Aiea, l’argentino Rafael Mariano Grossi. Analisti ed esperti, citati dall’Ansa, parlano di ‘apertura’ di Teheran. Gli Stati Uniti continuano a premere per reintrodurre sanzioni.
I due siti sospettati di contenere materiale nucleare non dichiarato risalgono all’inizio degli anni 2000, ben prima della firma dell’accordo sul nucleare sottoscritto a Vienna nel luglio 2015. A giugno il consiglio direttivo Aiea aveva adottato una risoluzione che chiedeva a Teheran di consentire l’accesso ai due siti controversi, per chiarire le attività svolte al suo interno.
Il governo iraniano ha sempre affermato di svolgere attività regolari e non finalizzate alla costruzione della bomba atomica, respingendo come infondate le accuse lanciate da Israele e Stati Uniti. Tuttavia, alcune prove raccolte in passato dagli esperti dell’agenzia atomica hanno rivelato ”una serie di attività rilevanti per lo sviluppo di un ordigno esplosivo nucleare”.