ROMA/NEW YORK, 10 AGOSTO – “Gli italiani sono scioccati e preoccupati e sono al fianco del popolo libanese.Abbiamo predisposto una risposta umanitaria immediata”, ha detto la vice ministra degli Esteri Emanuela Del Re, intervenendo alla videoconferenza organizzata dall’Ufficio per il Coordinamento degli Affari Umanitari delle Nazioni Unite (OCHA) sulla situazione umanitaria in Libano.
L’Italia è al fianco del Libano e del popolo libanese dopo l’esplosione a Beirut che è costata la vita a oltre 200 persone, ferito 6.000 e lasciato circa 250.000 senza tetto. “Questo evento angoscioso deve trasformarsi in un’opportunità storica per ricostruire l’unità all’interno del Paese”, ha detto la Del Re.
L’Italia ha risposto immediatamente ai bisogni più urgenti consegnando 8,5 tonnellate di forniture sanitarie (kit chirurgici e traumatologici) e un team di esperti CBRN (Chimici, Biologici, Radiologici e Nucleari). “Stiamo anche lavorando per approvare iniziative per 12 milioni di euro, compreso un milione di euro al Fondo umanitario libanese. Il coordinamento è fondamentale”, ha detto Del Re.
Al briefing virtuale di lunedì, funzionari di alto livello delle Nazioni Unite hanno spiegato in dettaglio come si sta svolgendo la situazione sul campo e cosa sta facendo l’ONU. “La forza leggendaria del popolo libanese deve ora affrontare un ulteriore test”, ha affermato il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres. Quasi una settimana dopo che l’esplosione ha prodotto “una colossale nuvola tossica che era visibile per chilometri”, Guterres ha osservato che “molte persone rimangono disperse”. In un istante, l’esplosione “ha raso al suolo infrastrutture vitali e ha frantumato finestre vicine e lontane”.
Tre ospedali sono inutilizzabili, mentre altri due hanno subito danni sostanziali. “Le onde d’urto sono state avvertite in tutta la città – e in effetti in tutto il Mediterraneo”, ha detto il capo delle Nazioni Unite, aggiungendo che “le ripercussioni economiche, sociali e di altro tipo” continueranno per qualche tempo.
Il primo ministro libanese si è presentato oggi in televisione per annunciare le sue dimissioni insieme a quelle del governo. Presiedendo la riunione di lunedì, Mark Lowcock, coordinatore delle Nazioni Unite per i soccorsi di emergenza, ha affermato che la risposta umanitaria “rapida e ad ampio raggio” e’ nella prima di tre fasi. La seconda, ripresa e ricostruzione, “costera’ miliardi di dollari e richiedera’ un mix di finanza pubblica e privata”, mentre la terza sarà quella di rispondere alla crisi socioeconomica del Libano, già aggravata dal COVID- 19. (@OnuItalia)