BEIRUT, 9 MAGGIO – Un totale di 250 milioni di euro per la ricostruzione di Beirut che, secondo gli economisti, spazzerà via il 25% del Pil del Libano.
Per aiutare il “paese dei cedri” a rialzarsi dalla crisi in cui è piombato dopo la devastante esplosione del 4 agosto 30 leader del mondo tra cui il premier italiano Giuseppe Conte sono scesi in campo nel corso di una videoconferenza fortemente voluta dal presidente francese Emmanuel Macron e sostenuta dall’Onu.
I leader, tra i quali il presidente americano Donald Trump e quello del Consiglio europeo Charles Michel, hanno risposto alla chiamata del Papa che aveva chiesto generosità, e a quella di Macron e hanno convenuto sul fatto che gli aiuti devono essere consegnati il prima possibile “direttamente” alla popolazione libanese. Gli aiuti saranno gestiti dall’Onu attraverso le sua agenzie in totale “trasparenza”. E’ stata inoltre ribadita la richiesta di un’inchiesta indipendente sul disastro, anche se per il presidente del Libano Michel Aoun si trattera’ di “una perdita di tempo”.
Inchiesta su cui si e’ detto d’accordo il premier Conte: “Abbiamo operato una ricognizione su tutti gli aiuti per il Libano, abbiamo auspicato una commissione internazionale d’inchiesta o nazionale con osservatori internazionali per fare luce sull’incidente. Non ho elementi per ipotizzarne la causa. Siamo vicini al popolo libanese. Auspichiamo che quell’incidente diventi una opportunità per eseguire le riforme strutturali che il popolo libanese attende da anni”, ha detto Conte. (@OnuItalia)