BEIRUT, 10 MAGGIO – Per la prima volta due militari italiani in missione all’estero si sono uniti in matrimonio. Due caschi blu in servizio nel Libano Meridionale con il contingente italiano di UNIFIL, il Caporal Maggiore Capo Vincenzo De Rita e il Caporal Maggiore Scelto Fiorella Tomasino del 232° reggimento trasmissioni di Avellino hanno deciso di sposarsi in piena emergenza COVID-19. Un’unione sicuramente singolare, fuori dagli schemi, impressionante nella sua semplicità. La pandemia ha cambiato i loro piani ma, da soldati, non si sono persi d’animo, si sono adattati alla situazione e trovato la soluzione.
Vincenzo e Fiorella hanno chiesto, e grazie al lavoro di tanti ottenuto, di potersi sposare in Libano dove l’Ambasciatrice Nicoletta Bombardiere ha celebrato le nozze con rito civile. Testimoni di queste nozze con carattere di eccezionalità, il comandante del contingente Gen. B. Diego Filippo Fulco e il Ten. Col. Cesare Finocchi.
Ad assistere alla cerimonia sono stati due colleghi in rappresentanza degli oltre mille italiani del contingente e i parenti in una video-chat che ha permesso, dall’Italia, di prendere comunque parte all’evento.
Tutti i giorni Fiorella e Vincenzo sono impegnati in sala radio, in un bunker vicino al centro operativo del Sector West: il loro lavoro permette di tenere monitorato quanto fanno le centinaia di pattuglie di caschi blu nel Sud del Libano quotidianamente. E’ un lavoro estenuante, fatto di comunicazioni radio, codici e tanta responsabilità. Un lavoro in magazzino radio in patria e in sala radio in Libano, una passione comune che ora rimarrà “in famiglia”.
Al matrimonio, il Gen. B. Diego Filippo Fulco, il comandante italiano del settore Ovest di UNIFIL che, in Ambasciata, ha fatto da testimone a Vincenzo: “E’ stato con assoluto piacere che ho accettato. Lui e Fiorella, con la loro decisione di sposarsi in missione e di proseguire nel loro mandato, sono un esempio di dedizione al lavoro e al sacrificio. Un esempio concreto di quello spirito di servizio che accomuna i militari”.
L’uniforme di servizio e combattimento che veste i soldati impegnati in Patria e all’estero è stato l’informale abito da sposa per il Caporal Maggiore Scelto Fiorella Tomasino, classe 1987 della provincia di Salerno.
Lo sposo, all’altare con il basco blu dei peacekeeper, classe 1981, è di Avellino e, dopo un periodo passato nella Brigata paracadutisti “Folgore”, dal 2012 presta servizio nel reggimento della città irpina.
Guanti, mascherine e distanziamento sociale, imposte dall’emergenza COVID anche in Libano, sono state un’altra particolarità di questo primo matrimonio tra militari all’estero. Solo al termine della cerimonia, all’aperto, le mascherine sono scomparse per un attimo per il bacio di rito.
Al rientro alla base, a Shama, ad aspettarli gli amici e colleghi che, con una cena, hanno festeggiato l’evento, quasi ad essere a casa. Il Col. Zulini, comandante del 232° reggimento trasmissioni, nel portare il saluto del reparto ha ricordato che “famiglia è una parola importante, una missione che ogni giorno richiede sacrificio, ma che sa dare infinite emozioni”. (@OnuItalia)