ROMA, 21 APRILE – Le organizzazioni di solidarietà, cooperazione e volontariato internazionale aderenti ad AOI e Link2007, impegnate in Italia e all’estero in iniziative e progetti di solidarietà per sconfiggere la povertà e l’emarginazione sociale e attualmente in prima linea con azioni di contrasto alle conseguenze sanitarie e sociali della pandemia da Covid-19, esprimono grande preoccupazione per le condizioni in cui si trovano nel nostro Paese almeno 600 mila immigrati irregolari e chiedono al Governo l’attivazione di misure immediate di regolarizzazione.
“Una ragione sanitaria e umanitaria: nel nostro Paese si trovano più di 600 mila immigrati irregolari costretti ai margini della vita sociale senza assistenza alcuna, con un altissimo livello di rischio di contrarre il virus covid-19 e di aggravare i livelli di emergenza sanitaria dell’intera comunità”, affermano le Ong ma anche “una ragione economica e sociale: organizzazioni di categoria e sindacati sostengono le ragioni di un’immediata regolarizzazione e degna accoglienza e integrazione delle persone immigrate presenti in Italia, tra cui quelle impegnate nell’agricoltura, ponendo l’accento anche sull’evidente necessità di rispondere ad un rischio oggettivo di blocco di raccolte e semine per i prossimi mesi, data la mancanza di manodopera, bloccando così il ricorso al lavoro sommerso e al caporalato”.
In Portogallo nelle scorse settimane il governo ha concesso a immigrati e richiedenti asilo con permesso di soggiorno ‘pendente’ l’assistenza sanitaria e l’accesso ai servizi pubblici almeno fino al primo luglio.
“Sosteniamo le ragioni di questa scelta, efficacemente spiegate dal Ministro dell’Interno portoghese Eduardo Cabrita, che definisce un dovere morale, etico e civile,’proprio di una società solidale in tempi di crisi, assicurare a cittadine e cittadini migranti l’accesso alla salute, alla sicurezza sociale e alla stabilità occupazionale e abitativa’”.
AOI e Link2007 chiedono dunque al Governo e al Parlamento italiani di approvare “un atto di giustizia e garanzia dei diritti costituzionali, di contrasto allo sfruttamento dei poteri criminali e necessario alla sicurezza della salute per tutti, attivando le misure di regolarizzazione definitiva o temporanea, a secondo delle richieste e necessità, per i 600.000 migranti che vivono nel nostro Paese “così da garantire la salute di tutta la cittadinanza e da permettere loro di svolgere un ruolo importante per la tenuta dell’economia e della coesione sociale delle nostre comunità. (@OnuItalia)