ROMA, 24 MARZO – ”Sono Claudia, infettivologa e presidente di MSF Italia. Sono nel lodigiano per coordinare l’intervento di MSF per il coronavirus in Italia e ho pensato di scrivere per aggiornare chi ci sostiene”: comincia così la lettera di Claudia Lodesani, con la quale ha deciso di condividere l’esperienza che Medici senza Frontiere sta facendo in una delle prime ‘zone rosse’ del coronavirus.
”Quando siamo arrivati una settimana fa – scrive Lodesani – abbiamo ascoltato i racconti di medici e infermieri straordinari che avevano lavorato per settimane a ritmi frenetici per prendersi cura dei pazienti. Nonostante la loro risposta sia stata eccezionale, siamo stati accolti con sollievo. C’è bisogno di aiuto e solidarietà e in poche ore siamo diventati un’unica squadra…. Insieme alle équipe degli ospedali che supportiamo ci stiamo impegnando per contenere la trasmissione del virus, proteggere il personale sanitario e supportare i medici di base nelle assistenze domiciliari, condividendo la nostra esperienza nella gestione delle epidemie. È un piccolo intervento rispetto all’enorme lavoro messo in piedi dalle autorità sanitarie nazionali, ma in questo momento serve tutto l’aiuto possibile”.
”Questa epidemia riguarda tutti noi – scrive ancora la responsabile di MSF – i medici, i pazienti e i loro familiari, le persone che hanno perso i propri cari e cambiato le proprie abitudini. Mai come adesso è fondamentale che ognuno faccia la sua parte: noi medici e la popolazione a casa.
Come me, altri colleghi MSF si preparano a intervenire contro il coronavirus in Francia, Spagna, Grecia, Iran e Afghanistan. Mentre in tanti continuano a lavorare in altri contesti di emergenza perché purtroppo crisi e conflitti non si fermano. Tutto questo è possibile solo grazie a chi ci sostiene perchè possiamo offrire il nostro aiuto e la nostra esperienza medica, qui in Italia come negli altri Paesi in cui operiamo”.