LONDRA, 4 FEBBRAIO -“Secondo Paese in Europa” sul fronte dell’uso di energie rinnovabili, l’Italia rivendica una politica di “investimenti pubblici” sostenuta dal
governo per promuovere “un’economia più verde” e, a livello globale, invoca l’urgenza di “accelerare” verso “l’ambizioso obiettivo” delle emissioni zero entro il 2050. “Serve coraggio”, ha detto il premier italiano Giuseppe Conte presentando a Londra, con il primo ministro britannico Boris Johnson, la CoP 26: la conferenza sul clima di cui l’Onu ha affidato la presidenza al Regno Unito, in partnership con l’Italia, e che culminerà a Glasgow il 9-20 novembre.
Di cambiamento climatico e CoP26 si e’ parlato anche al Palazzo di Vetro: intervenendo a una riunione del Group of Friends on Climate Change, il vice rappresentante permanente italiano, Stefano Stefanile, ha sottolineato l’importanza della una forte partnership tra Italia e Regno Unito per la riuscita delle riunioni preparatorie e del vertice di Glasgow. “Occorre accrescere le ambizioni assicurando la piena partecipazione di giovani, mondo delle imprese e società civile”, ha detto Stefanile.
L’Italia e’ “pronta ad assumere le sua responsabilità” e “non vede l’ora” di ospitare gli eventi previsti a Milano e Roma per la cosiddetta pre-CoP, ha detto Conte a Londra: “Se lo sforzo non è globale, non vinceremo questa sfida”, ha aggiunto il premier, sottolineando che il 2020 deve essere un “anno decisivo” in cui Roma e Londra devono assumere un ruolo-guida per incoraggiare anche gli altri Paesi del mondo ad accelerare il passo.
La Gran Bretagna entrata nell’era Brexit è decisa ad assumere un ruolo guida “nella battaglia contro il cambiamento climatico”, ha detto Johnson, presentando a Londra con Conte gli eventi della CoP26, ospitare la quale “è un’importante opportunità” per il Regno Unito e le nazioni del mondo per accelerare nella battaglia contro il cambiamento climatico.
“Mentre fissiamo quest’anno i nostri piani per l’obiettivo ambizioso delle emissioni zero entro il 2050, noi sollecitiamo tutti gli altri a unirci a noi”, ha detto il premier britannico: “Non ci può essere più grande responsabilità – ha proseguito – che proteggere il nostro pianeta e nessuna missione di cui la Gran Bretagna sia più orgogliosa. Dobbiamo fare del 2020 un anno di svolta sul riscaldamento globale, l’anno in cui fare la scelta di un futuro più pulito e più verde per tutti”. (@OnuItalia)