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giovedì, Novembre 21, 2024

Foreste: Fao, primo portale per seguire lo sviluppo delle capacità di monitoraggio

ROMA 29 GENNAIO – C’e un nuovo strumento che favorisce la comprensione della situazione climatica mondiale e la lotta in favore dell’ambiente e delle foreste. La Global Forest Observations Initiative (GFOI) ha presentato un portale – prima piattaforma globale nel suo genere – per seguire lo sviluppo delle capacità internazionali a favore dei paesi in via di sviluppo nel monitoraggio delle foreste per l’azione sul clima.

Il portale – GFOI Inventory of Activities – è un riferimento unico che offre informazioni di facile accesso su oltre 400 attività di monitoraggio forestale in 70 paesi in via di sviluppo in Africa, Asia e Stati del Pacifico, America Latina e Caraibi. Gli utenti possono cercare informazioni per paese o regione, per tipo di attività di monitoraggio delle foreste e per donatori.
“Raccogliere e divulgare informazioni più dettagliate sulle foreste è vitale per i paesi e per gli sforzi della comunità internazionale per intraprendere interventi mirati ed efficaci sul cambiamento climatico”, ha spiegato Hiroto Mitsugi, vicedirettore generale del Dipartimento Forestale della FAO.

Il portale aiuterà governi e donatori a identificare le lacune, condividere le risorse, evitare sovrapposizioni ed esplorare opportunità di nuove alleanze per affrontare meglio le sfide che i paesi devono affrontare nello sviluppo dei rispettivi Sistemi Nazionali di Monitoraggio delle Foreste. Secondo l’organizzazione dell’Onu il portale è una pietra miliare nella partnership con la GFOI. È stato realizzato e popolato dai partner che guidano l’iniziativa, tra cui: Australia, Germania, Norvegia, Regno Unito, il programma SilvaCarbon del governo degli Stati Uniti, il Comitato sui Satelliti per le Osservazioni della Terra (CEOS), l’Agenzia Spaziale Europea (ESA), la FAO e la Banca Mondiale. La piattaforma sarà gestita dall’Ufficio GFOI presso la FAO, con finanziamenti di Australia e Norvegia.

Il portale mostra le informazioni dei principali partner di sviluppo mondiale in fatto di monitoraggio delle foreste, tra cui governi nazionali, professionisti del settore, agenzie spaziali ed esperti forestali. È un esempio di collaborazione e di condivisione aperta delle informazioni, essenziale nell’era del cambiamento climatico globale, che fa sì che siano disponibili sempre maggiori dati geospaziali e altre informazioni fondamentali.

I paesi sono sottoposti a crescenti pressioni per fornire informazioni aggiornate e trasparenti sulle foreste e sulle emissioni di gas serra che soddisfino gli obiettivi e i traguardi stabiliti a livello internazionale, compresi quelli stabiliti dall‘Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici e dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, in particolare il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e, nello specifico, gli Obiettivi 3 e 15.
I paesi in via di sviluppo stanno lavorando per costruire sistemi nazionali di monitoraggio delle foreste che integrino le più recenti tecnologie di telerilevamento e osservazioni al suolo per monitorare i cambiamenti nell’estensione e nelle condizioni delle foreste. L’Oms ricorda che la deforestazione tropicale e il degrado forestale contribuiscono in modo significativo al cambiamento climatico. Secondo il rapporto dell’IPCC sul cambiamento climatico e lo stato delle terre (agosto 2019), la silvicoltura e lo sfruttamento delle terre sono responsabili di circa il 13% delle emissioni totali di anidride carbonica (CO2). La maggior parte di queste emissioni è dovuta alla deforestazione e al degrado forestale.

Tuttavia il rimboschimento, la gestione sostenibile delle foreste e la riduzione della deforestazione fanno di queste aree una delle soluzioni più economiche e immediate per arginare il cambiamento climatico, poiché le foreste eliminano grandi quantità di carbonio dall’atmosfera man mano che crescono.

Maria Novella Topi
Maria Novella Topihttps://onuitalia.com
Maria Novella Topi è stata a lungo capo servizio della Redazione Esteri dell'Ansa. Tra le sue missioni l'Albania (di cui ha seguito per l'agenzia la caduta del comunismo e le successive rivolte), l'Iraq e la Libia. Ha lavorato per lunghi periodi nell'ufficio di corrispondenza di Parigi. Collabora da Roma a OnuItalia.

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