ROMA, 30 GENNAIO – Cresce ancora l’allarme per l’invasione delle cavallette nei paesi del Corno d’Africa. La FAO segnala infatti che l’aumento del numero degli insetti dopo che sta cominciando la riproduzione rappresenta una minaccia estremamente allarmante e senza precedenti per la sicurezza alimentare e i mezzi di sussistenza dell’area.
Secondo l’ultimo aggiornamento della FAO sulla recrudescenza del fenomeno, la situazione attuale sarebbe ulteriormente peggiorata dalla riproduzione in corso, per la quale si prevede un maggior numero di invasioni in Kenya, Etiopia e Somalia.
L’Uganda e il Sud Sudan sono a rischio e c’è inoltre grande preoccupazione per la formazione di nuovi sciami in Arabia Saudita, Yemen, Sudan ed Eritrea.
“Gli sciami di cavallette hanno iniziato a deporre le uova e una nuova fase di riproduzione incrementerà il loro numero”, ha detto Keith Cressman, Funzionario Senior del Servizio Prevenzione Cavallette della FAO. “Sono necessari interventi urgenti per impedire che aumentino per tutelare i mezzi di sussistenza degli agricoltori e degli allevatori”.
È la peggiore invasione di cavallette che si sia mai vista nella regione da decenni. Decine di migliaia di ettari di terre coltivate e pascoli sono stati danneggiati in Etiopia, Kenya e Somalia, con conseguenze potenzialmente gravi in una regione in cui 11,9 milioni di persone sono già esposte a insicurezza alimentare.
In Kenya sciami immaturi si stanno spostando attraverso le aree settentrionali e centrali e hanno finora invaso 13 contee. Si prevede che gli sciami raggiungeranno la contea di Turkana, nel nord-ovest. Alcuni sciami hanno iniziato a deporre uova che si schiuderanno all’inizio di febbraio e nuovi sciami dovrebbero formarsi all’inizio di aprile.
Gli sciami sono presenti nelle aree orientali dell’Etiopia e continuano a spostarsi verso sud e nella fossa tettonica e si prevede che la nuova generazione di cavallette causerà danni maggiori. In Somalia gli sciami si riproducono sia nel nord-est che nel sud, vicino al confine con il Kenya.
Mentre il numero continua a crescere, c’è ora il timore che siano minacciati il Sud Sudan e l’Uganda, in quanto alcuni sciami in Kenya si trovano a soli 200 chilometri dai loro confini.
La FAO sta già lavorando a stretto contatto con governi e partner, supportando le operazioni di controllo e avviando sforzi per salvaguardare i mezzi di sussistenza e aiutare nel recupero a lungo termine delle persone colpite.
Sono urgentemente necessari intensi interventi di controllo aereo e terrestre per individuare e ridurre il numero di cavallette prima che si diffondano ulteriormente. Il loro potenziale distruttivo è enorme: uno sciame di cavallette di 1 chilometro quadrato può mangiare la stessa quantità di cibo consumato in un giorno da 35.000 persone.
Alla FAO sono necessari 70 milioni di dollari per sostenere interventi di controllo rapido e misure per tutelare i mezzi di sussistenza e scongiurare il peggioramento dello stato della sicurezza alimentare.