NEW YORK, 17 GENNAIO – L’Onu ricorda il terremoto di Haiti: dieci anni fa, oltre 200 mila morti tra cui 102 dipendenti delle Nazioni Unite, la piu’ grande perdita dell’organizzazione mondiale della pace nei suoi 75 anni di storia. Un monumento alla memoria e’ stato inaugurato oggi al Palazzo di Vetro: e’ opera di un artista italiano, Davide Dormino.
Intitolata “Un Respiro”, la scultura in ferro e cemento di Dormino e’ stata installata nel giardino del Palazzo di Vetro a pochi passi dall’albero di Anna Frank e del San Giorgio che uccide il drago della guerra. Tra le vittime della catastrofe del 12 gennaio 2010 ci furono anche due italiani delle Nazioni Unite, Cecilia Corneo e Giorgio Galli. Anche il fratello dell’artista, Marco, era ad Haiti come fotografo dell’Unicef: si salvo’ per un soffio prima che l’edificio in cui si trovava si sbriciolasse.
“A Breath”, commissionata dall’Onu, fu realizzata nel 2011
per la base logistica della missione di pace Minustah a Port au
Prince. Ora che l’operazione di peacekeeping e’ stata chiusa, la scultura e’ stata ‘rimpatriata’.
“Ringrazio il suo autore che ha incluso nell’opera macerie
dell’hotel Christopher dove tanti dei nostri colleghi hanno
perso la vita. Chi e’ morto a Haiti era li’ per costruire
stabilita’ e per consolidare pace e sicurezza: erano consiglieri
politici, operatori umanitari, specialisti di sviluppo, soldati,
avvocati, autisti e dottori”, ha detto il Segretario Generale
Antonio Guterres in una commossa cerimonia di commemorazione dopo aver reso omaggio al monumento. Con lui, funzionari Onu, caschi blu, parenti delle vittime. A nome dell’Italia la Rappresentante permanente al Palazzo di Vetro, Mariangela Zappia: “Rendiamo omaggio alle vittime della tragedia. Onoriamo la loro memoria e offriamo la nostra solidarietà alle loro famiglie”, ha detto l’Ambasciatrice.
La scultura evoca un sospiro, l’istante prima che la terra
iniziasse a tremare. Una pila di fogli di ferro sono poggiati su
un blocco di cemento e uno di questi scivola a terra: ci sono
scritti sopra i nomi delle persone che hanno perso la vita: nomi senza cognomi, Cecilia e Giorgio tra questi, senza ordine alfabetico, perchè, quando la morte arriva, non segue alcuna logica. Dormino ha immaginato che tra quei nomi ci fossero anche le centinaia di migliaia di haitiani vittime della tragedia.
“Respiro” e’ la seconda opera di un italiano installata
all’Onu dopo la fotografatissma “Sfera dentro una sfera” di
Arnaldo Pomodoro, dono nel 1996 del governo italiano, che
accoglie i visitatori nel piazzale del Palazzo di Vetro. Negli
ultimi anni lo scultore ha realizzato opere pubbliche ad
ambientali permanenti. “Anything to say? A monument to courage” del 2015 e’ una scultura itinerante in bronzo partita da Berlino nel 2015 e passata anche per la sede Onu di Ginevra, il Barbican di Londra e La Sapienza di Roma che ritrae, in piedi su tre sedie, con a fianco una quarta sedia vuota, tre personaggi contemporanei simbolo della libertà di espressione: Edward Snowden, Julian Assange e Chelsea Manning. (@OnuItalia)