LESBO, 29 NOVEMBRE – ”Io posso prendere un aereo e tornare a casa. Loro no. Stanno vivendo una situazione estremamente difficile, non per colpa loro, ma solo perchè sono nati in Siria o in Afghanistan e lì succedono cose terribili. Bisogna fermarsi e pensare a queste persone”: l’attore italiano Alessio Boni ha fatto visita ai profughi raccolti nel campo di Moria sull’isola di Lesbo, in Grecia, e non può fare a meno di percepire la diversità di mondi che guerre e migrazioni stanno creando.
Con Medici senza Frontiere presente da sempre a Lesbo, Boni ha potuto vedere con i suoi occhi la distesa infinita di tende in cui vivono ammassate più di 16.000 persone. Non gli è stato difficile immaginare l’inferno in cui presto si trasformerà questo campo. ”Tra poco arriverà l’inverno, farà freddo, pioverà. Immaginate i fiumi di acqua e fango che entrano dentro le tende. I bambini e gli anziani malati”, ha commentato.
Bambini come Aida, di soli 9 anni, che Alessio ha incontrato nella clinica pediatrica gestita da Msf. Era quasi incosciente per la febbre altissima, ma le infermiere si sono prese cura di lei e dopo qualche ora Aida è tornata in forze e ha ripreso a giocare.
Le parole di Alessio Boni sono contenute in un video girato, come ha detto l’attore, ”a poche migliaia di chilometri da casa nostra”.
A Moria vi sono oltre 16.000 persone intrappolate in un campo fatto per 3.000. Almeno il 40 per cento di loro sono bambini. Come medici e psicologi MSF vede pazienti che dovrebbero essere evacuati urgentemente per essere accolti in strutture mediche attrezzate, invece sono costretti a sopravvivere in condizioni impietose in questo campo.
”Presto arriverà l’inverno – avverte l’organizzazione umanitaria – e il campo si trasformerà in un inferno di acqua e fango. Sarà necessario tutto l’aiuto possibile per evitare che le condizioni mediche e psicologiche di queste persone peggiorino giorno dopo giorno”