SHAMA, 16 NOVEMBRE – Si e’ svolta oggi a Shama, presso il comando del Settore Ovest della Missione in Libano, la cerimonia per il passaggio di responsabilità del contingente italiano tra la Brigata Aosta, al comando del Generale di Brigata Bruno Pisciotta, e la Brigata “Granatieri di Sardegna”, comandata dal Generale di Brigata Diego Filippo Fulco.
Alla cerimonia, presieduta dall’Head of Mission e Force Commander di UNIFIL, Generale di Divisione Stefano Del Col, ha preso parte il Generale di Divisione Aerea Giampaolo Miniscalco, Vice Comandante del Comando Operativo di Vertice Interforze (COI), la Consigliere dell’Ambasciata d’Italia a Beirut Roberta Di Lecce e le massime autorità militari, civili e religiose del Libano del sud. Nel corso del suo intervento, il Generale Del Col ha ringraziato il contingente italiano cedente per quanto fatto, augurando al subentrante di proseguire nel solco tracciato. La Brigata “Aosta”, impiegata per sei mesi nella Terra dei Cedri e al suo secondo mandato dal 2011, ha avuto alle dipendenze, con il Comando di Settore, più di 3600 militari provenienti da 13 nazioni differenti, compresa l’Italia.
Nel discorso di commiato, il Generale Pisciotta ha voluto ringraziare, prima di tutto, la comunità del Libano del sud per aver favorito, in ogni modo, le interazioni sociali e interreligiose, “fonti di stabilità in un contesto composto da 108 municipalità e in cui convivono 7 confessioni religiose”. Un pensiero particolare è stato dedicato ai bambini del Libano, “il vero futuro del Paese che, più di altri comprendono il valore dell’integrazione”. Il Comandante dell’“Aosta” si è poi rivolto alle Forze Armate Libanesi che, “hanno evidenziato importanti progressi in termini di operational capability ed autonomia addestrativa, con le quali abbiamo lavorato fianco a fianco per la stabilità e la sicurezza del Paese”, per chiudere con sentimenti di forte gratitudine nei confronti del Contingente Italiano. Nell’ambito del pilastro della risoluzione 1701, relativo al monitoraggio della cessazione delle ostilità tra Libano e Israele, sono state condotte quasi 30.000 pattuglie mobili, tra Vehicle Patrol e Foot Patrol e circa 16.000 Permanent e Temporary Observation Post. Un terzo di tutte le attività sono state svolte lungo la Blue Line, la linea pratica di demarcazione che separa il Libano da Israele, di cui poco meno della metà congiuntamente con le Lebanese Armed Forces (LAF). Ad esse si aggiungono le attività addestrative congiunte, tra cui 100 corsi in cui sono stati addestrati oltre 2.500 militari della 5ª Brigata e 5° Reggimento di Intervento Rapido delle LAF.
In supporto alla popolazione, in sei mesi sono stati conclusi e inaugurati 151 progetti CIMIC grazie all’operato degli specialisti provenienti dal Multinational CIMIC Group di Motta di Livenza (TV), nonché da un’attenta attività di monitoraggio svolta dal Tactical Cimic Team, unità che si è occupata anche di svolgere compiti di assessment delle progettualità in tutti i villaggi. Oltre a ciò, è stato dato forte impulso alle attività outreach, ovvero di comunicazione esterna e di contatto con le autorità e la popolazione libanese. Il Comandante del Settore ha visitato e condotto 90 Key Leader Engagement (KLE) con tutti i Sindaci e Presidenti delle Municipalitá, con la media di tre a settimana. In aggiunta, di assoluto rilievo è stato l’impiego sul terreno dei Tactical Community Outreach Team, specializzati nel contatto diretto face to face con la comunità locale, e dei Female Assessment Analysis and Support Team (FAST), personale femminile che favorisce l’integrazione con le fasce più deboli della popolazione in prospettiva di genere. Questi team, hanno condotto giornalmente attività a contatto con la popolazione locale, volte a migliorare la conoscenza delle Risoluzioni delle Nazioni Unite.
I FAST operano in aderenza a quanto stabilito dalla Risoluzione 2433/2018 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che prevede di assicurare una partecipazione significativa delle donne in tutti gli aspetti delle operazioni, nonché di aumentarne il numero. Durante il mandato della Brigata “Aosta” sono stati lanciati i Capability Training Package e i Cimic Capability Integrated Package e dato particolare impulso nella valorizzazione del cosiddetto “Sistema Paese”. Si tratta di una innovativa offerta formativa e addestrativa a favore delle LAF, incentrata sull’analisi delle esigenze capacitive della controparte libanese e sulla condivisione degli obiettivi addestrativi finali; sullo sviluppo progressivo delle singole capacità operative delle LAF che operano sud del Libano, da un livello basico a un livello intermedio e avanzato, in un ciclo addestrativo annuale; sull’implementazione dei piani addestrativi semestrali, grazie a esercitazioni intermedie plurifunzione e multi-capacità, nonché esercitazioni semestrali complesse per la verifica degli standard addestrativi raggiunti. I Cimic Capability Integrated Package, invece, sono stati per tutto il mandato dell’”Aosta”, lo strumento innovativo in mano al comandante per svolgere la funzione di Cooperazione Civile e Militare, che utilizza non solo risorse umane e fondi destinati allo specifico scopo, ma anche assetti e personale inizialmente presenti in teatro operativo per fini diversi, ma che, grazie a diverse e peculiari expertise opportunamente coordinate, possono supportare gli addetti CIMIC sia nella funzione operativa, quanto per fini umanitari e sociali. Nella valorizzazione del cosiddetto “Sistema Paese”, grazie al supporto della Brigata “Aosta”:
– è stato siglato un Accordo tra la Municipalità di Tiro e la Città Metropolitana di Messina, con l’obiettivo di creare sinergie tra imprese, istituzioni pubbliche ed enti di ricerca per attività di trasferimento tecnologico e di cooperazione nel comparto agro-alimentare;
– è stato raggiunto un’intesa per la gestione delle crisi a seguito di catastrofi naturali, che prevede che il Dipartimento della Protezione Civile italiano fornirà una serie di moduli addestrativi rivolti a favore del personale della Lebanese Civil Defence e della Rapid Response Unit della Municipalità di Tiro, per essere in seguito condotta verso altre Istituzioni governative libanesi;
– è stato formalizzato un protocollo tra Università degli Studi di Messina e Università di Beirut che permetterà, tra gli altri scambi culturali tra i due atenei, a 20 giovani libanesi di studiare in Italia per 5 anni senza nessun onere di natura economica;
– è stato promosso un incontro interreligioso con le Autorità cristiane e islamiche del Libano del sud per continuare a percorrere assieme la via della pace, solidarietà tra i popoli per il quale il Vaticano ha fatto giungere i propri voti augurali per il tramite del Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso;
– è stata consolidata la collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura per la crescita della lingua italiana in Libano. (@OnuItalia)