ROMA, 17 OTTOBRE – Nella Siria settentrionale la popolazione civile è in pericolo.
La situazione si aggrava di ora in ora e l’escalation di violenze mette a rischio centinaia di migliaia di persone. Una popolazione martoriata che da otto anni non vede altro che guerra. L’UNHCR si è detta profondamente preoccupata per il rischio che la popolazione civile sta correndo di rimanere vittima delle operazioni militari.
”Chiediamo che la popolazione e le infrastrutture civili siano protette a tutti i costi e che sia garantito l’accesso agli aiuti umanitari”, ha fatto sapere l’organizzazione delle Nazioni Unite. ”Stiamo supportando i rifugiati siriani e gli sfollati interni fin dall’inizio della crisi nel 2011 e continueremo a farlo. Stiamo monitorando gli sviluppi e siamo pronti a rispondere insieme alle altre organizzazioni umanitarie nel caso in cui la crisi dovesse peggiorare ulteriormente. Nei prossimi giorni prevediamo che i bisogni potrebbero aumentare notevolmente”.
La situazione, sempre più critica, vede bambini spaventati, donne, anziani e uomini innocenti che devono lasciarsi tutto alle spalle. Una prima stima parla già di oltre 160.000 persone in fuga: ”I nostri colleghi sul campo stanno distribuendo gli aiuti di emergenza in una corsa contro il tempo. Nelle prossime 24 ore distribuiremo tende, kit di emergenza e altri aiuti per proteggere le persone più vulnerabili”, conclude l’UNHCR.