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domenica, Novembre 3, 2024

Elena Nalato, con la Croce Rossa tra i giovani dell’Onu per i summit su clima e SDGs

NEW YORK, 21 SETTEMBRE – Volontaria della Croce Rossa, 22 anni, Elena Nalato è la referente regionale per la prevenzione delle emergenze tra i giovani. Nei prossimi giorni si unirà come rappresentante dei giovani alla delegazione dell’IFRC (International Federation of Red Cross and Red Crescent Societies) che segue i lavori dei vertici Onu sul clima e lo sviluppo sostenibile. Originalmente dall’Emilia-Romagna, Elena studia adesso giurisprudenza presso l’Università di Bologna. 

Che ruolo copri all’interno della Croce Rossa?

Sono volontaria e referente regionale per la prevenzione delle emergenze tra i giovani. In Italia la Croce Rossa è conosciuta principalmente per le sue attività di volontariato nel campo dei servizi sanitari. In realtà ci occupiamo di molto altro: promuoviamo i nostri valori fondamentali, come la necessità di rispettare ogni essere umano e lavorare insieme per risolvere i problemi della nostra comunità, diffondiamo il diritto internazionale umanitario, diamo aiuto a persone in difficoltà socio-economiche. Tra le tante cose lavoriamo anche per ridurre i rischi posti dai disastri naturali, e cerchiamo di facilitare l’adattamento delle comunità all’interno del nostro territorio ai cambiamenti climatici. Cambiamenti che già si presentano e che continueranno a presentarsi con più frequenza nel futuro.

A che rischi è esposto il territorio Italiano e che attività organizza la Croce Rossa per la riduzione di questi rischi e per avanzare l’adattamento della comunità Italiana ai disastri naturali? 

Il territorio Italiano non è esposto ad un rischio omogeneo, ma bensì a diversi rischi che variano di zona in zona. Le aree costiere devono affrontare la minaccia di un livello dell’acqua in crescita, le città sono maggiormente esposte a pericolose ondare di calore. Ci sono poi territori a rischio di alluvioni, e territori a rischio di siccità. Ciò che accomuna tutti questi territori è che, in ciascuno di essi, i rischi aumenteranno. I disastri naturali si faranno sempre più frequenti ed invadenti.

E’ importante specificare che la Croce Rossa non si occupa di ambiente ma di persone, di alleviare la più sofferenza possibile e rispettare la dignità di ognuno. Nel tempo abbiamo iniziato ad occuparci del cambiamento climatico perché giorno dopo girono diventa più evidente che i suoi effetti mettono a disagio la dignità e la sicurezza delle persone. In particolare la dignità e sicurezza di quelli già più vulnerabili.

Le attività che proponiamo si estendono sia all’interno che all’esterno dell’associazione. Lavoriamo sia su noi stessi che sugli altri. Le attività organizzate per lo youth si basano sul ‘peer communication’: il modo più efficace di comunicare con le persone giovani è attraverso altri giovani. Organizziamo attività educative nelle scuole e in piazza, dove si incontra un pubblico più misto. Dal 2016 lavoriamo anche in partnership con Lega Ambiente.

Dalla tua esperienza, quanto sono consapevoli i giovani Italiani della serietà ed urgenza della crisi ambientale?

Il momento storico è favorevole e la mobilitazione sta indubbiamente portando l’argomento all’attenzione dei più. Il cambiamento climatico non è più un interesse di nicchia. Ma la scesa in piazza ha un rischio, quello della semplificazione. Il cambiamento climatico è un argomento complesso. Uno slogan su un cartellone può avvicinare il pubblico giovanile all’argomento, ma rende l’idea che serva solo una, grande azione per risolvere questa crisi. Questo non è vero: la mobilitazione è un punto di partenza ma dovrà seguire molto altro, ognuno di noi dovrà cambiare le sue abitudini quotidiane. Dei cambiamenti climatici non si può parlare solo in piazza, bisogna estendere l’argomento alle scuole, ai libri, alla famiglia.

Che azioni quotidiane consigli a quelli che desiderano rendere il loro stile di vita più verde?

A livello di buone pratiche quotidiane di consigli se ne trovano molti sulla rete. Io avrei un consiglio più generale: entrare a far parte di un’associazione che rispecchi i valori in cui si crede. In un momento di crisi di valori ed identità trovare una tale associazione permette ad un giovane di svilupparsi ed incontrare delle opportunità importanti. Non sarei qui quest’oggi se non fosse per la Croce Rossa. (SB@OnuItalia)

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