NEW YORK, 20 SETTEMBRE – In vista del vertice Onu sul clima la Rappresentanza Permanente italiana all’Onu diventa “plastic free”. L’iniziativa di mettere al bando la plastica “monouso” e’ stata presa dalla Rappresentante Permanente italiana Mariangela Zappia sulla scia di iniziative analoghe per combattere una delle forme piu’ insidiose di inquinamento.
Stop dunque all’ingresso di sacchetti di di plastica, bicchieri, piatti, cannucce, bottiglie e bustine realizzati con questo materiale fortemente inquinante. Stop anche alle vecchie cialde del caffe’, non piu’ di plastica ma di carta. La rivoluzione verde sara’ celebrata la prossima settimana con un piccolo evento alla presenza della delegazione italiana guidata dal premier Giuseppe Conte in arrivo per i cinque vertici sugli SDGs e il clima. Fa seguito a una decisione presa all’inizio dell’estate al quartier generale delle Nazioni Unite.
All’Onu non ci sono piu’ bottiglie e posate di plastica usa e getta, neppure per i pasti “take away”. La rivoluzione verde implica anche che i punti di distribuzione di condimenti e salse nelle mense e le cannucce sono adesso di carta o di vetro. Le posate sono fatte di bambu’ compostabile mentre le tazze di plastica sono state sostituite con materiale riciclabile come la carta. Per rendere ancora piu’ chiaro il messaggio, i dignitari e i diplomatici che il 23 settembre parteciperanno al vertice e al successivo segmento ad alto livello dell’Assemblea Generale saranno accolti da un avvertimento appeso fuori dall’ingresso: “No alla plastica mono-uso alle Nazioni Unite”.
L’Onu gia’ prima di quest’estate acquistava tutta la sua elettricita’ da fonti rinnovabili. La decisione di allineare il Palazzo di Vetro, ma anche le sedi dell’organizzazione a Ginevra e a Roma, con le battaglie contro la plastica e’ il frutto della volonta’ di una donna: l’ex presidente dell’Assemblea Generale Maria Fernanda Espinosa Garces: “Come esseri umani possiamo prevenire questa crisi che non sta soltanto uccidendo gli oceani ma ha anche effetti negativi sulla nostra salute”, ha detto la diplomatica ecuadoriana al sito PassBlue.
Secondo l’ultimo rapporto dell’UNEP (UN Environmental Program) le microplastiche non sono comparse solo negli intestini di pesci da tutti gli oceani e in prodotti come il sale marino, ma appaiono anche nel cibo consumato dagli esseri umani con effetti sulla salute ancora non sufficientemente studiati. (@OnuItalia)