VIENNA, 4 OTTOBRE – Come rispondere ai crescenti fenomeni di corruzione nello sport, diminuendo i rischi che anche in questo settore si infiltri la criminalità organizzata. E’ questo il tema della Conferenza sulla salvaguardia dello sport dalla corruzione, organizzata da UNODC e sponsorizzata da Italia e Federazione Russa, che si conclude oggi a Vienna, e che ha ampiamente riconosciuto che la corruzione può minare il potenziale dello sport e il suo ruolo nel contribuire al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile contenuti nell’Agenda 2030.
La Conferenza è uno dei seguiti della Risoluzione 7/8 adottata dalla Conferenza degli Stati Parte della Convenzione delle Nazioni Unite contro la Corruzione (UNCAC) nel novembre 2017, su proposta italiana. Ma ‘alle spalle’ della Conferenza, la necessità di affrontare in modo globale questi rischi a livello internazionale era stata recentemente riconosciuta anche nelle risoluzioni dell’Assemblea generale 73/24 “Sport come fattore abilitante allo sviluppo sostenibile”, adottata in riferimento alla necessità di affrontare i rischi posti dalla corruzione per lo sport del Dicembre 2018 e nella Risoluzione 73/190 sempre del dicembre 2018 “Prevenire e combattere le pratiche corrotte e il trasferimento dei proventi della corruzione, facilitando il recupero dei beni e restituendo tali beni ai legittimi proprietari, in particolare ai paesi di origine, in conformità con la Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione”.
Il principale obiettivo della conferenza è quello di fungere da piattaforma globale per gli Stati membri, le organizzazioni sportive e altre parti interessate per discutere e condividere i progressi nell’attuazione della risoluzione 7/8 sulla corruzione nello sport.
Tra i temi affrontati, gli aspetti prettamente legali e legislativi del problema corruzione, la capacità degli Stati di scoprirla, la questione dell’uguaglianza di genere nello sport come possibilità di rafforzare la lotta alla corruzione, gli eventi sportivi che più di altri sono oggetto di mire corruttive, il mondo delle scommesse, la capacità di rafforzare la governance dello sport.
Nella prima giornata di lavori, inaugurati dal Direttore generale dell’UNODC Yuri Fedotov e dall’Ambasciatrice rappresentante permanente dell’Italia Maria Assunta Accili, è intervenuto il Procuratore nazionale antimafia e anti terrorismo Cafiero de Raho, che ha approfondito in particolare il tema delle infiltrazioni della criminalità organizzata nello sport.