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Rifugiati: Grandi (Unhcr) a Yokohama, ecco le sfide per l’Africa

YOKOHAMA, 2 SETTEMBRE – L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati Filippo Grandi ha parlato della quantità e la varietà delle sfide che l’Africa si trova ad affrontare e dei nuovi approcci per risolvere questo problema nel corso di una riunione di alto livello sugli aiuti per rifugiati e sfollati in Africa tenutasi a Yokohama, in Giappone. Grandi ha partecipato ad un dibattito sull’importanza del rafforzamento delle collaborazioni e della solidarietà volte a sostenere i rifugiati e gli sfollati in Africa. La riunione si è svolta nell’ambito della settima Conferenza Internazionale di Tokyo sullo Sviluppo in Africa ed è stata organizzata dall’agenzia umanitaria giapponese JICA, dalla Commissione dell‘Unione Africana e dall‘Ufficio del Consigliere Speciale dell’UNHCR sull’Africa.

Rifugiati
Filippo Grandi

Grandi ha affermato che il sostegno finanziario è fondamentale per aiutare i 25 milioni di rifugiati e sfollati in Africa, che costituiscono circa un terzo del totale, corrispondente a 70,8 milioni. Il conflitto è la causa principale degli esodi in corso, ma la fuga di queste persone è resa ancora più complicata da fattori quali povertà, questioni climatiche, insicurezza alimentare e malgoverno. Nel corso dell’ultimo decennio il numero di rifugiati in Africa è triplicato, e nell’ultimo anno anche il numero di sfollati interni è aumentato vertiginosamente. È  quindi necessario formulare approcci strategici e trovare soluzioni alla situazione di queste persone. Grandi ha dichiarato che il mondo non deve dare per scontata la tradizione africana dell’ospitalità, e che il protrarsi delle crisi in corso rende fondamentale la creazione di nuove partnership. È stato sulla base di questa considerazione che nel 2018 si è deciso di sviluppare il Global Compact per i Rifugiati e la sua applicazione concreta, specialmente in Africa, per promuovere la stabilità regionale. ”Questo approccio prevede l’instaurazione di nuove partnership, soprattutto con gli attori dello sviluppo, il settore privato e la società civile, ma anche l’adozione di strumenti innovativi”,  ha spiegato Grandi. Partnership e innovazione sono infatti tra i temi principali della settima Conferenza Internazionale di Tokyo. Tale approccio ha inoltre già contribuito a mobilitare 3 miliardi di dollari per istruzione, infrastrutture, impiego e programmi ambientali rivolti ai rifugiati e alle comunità ospitanti in 8 paesi africani nel corso del progetto pilota GCR 2016-2018, grazie al quale i governi hanno potuto dimostrare al mondo che le abilità e la determinazione di rifugiati e sfollati sono una risorsa e non un peso.

”Gli esodi di persone costrette alla fuga non sono soltanto un fenomeno umanitario, ma una crisi globale che richiede una strategia globale. Questo è ciò che stiamo sviluppando attraverso il Global Compact per i Rifugiati” ha affermato Grandi, sottolineando che è un tema di cui si parlerà anche durante il Forum Globale sui Rifugiati che si terrà a dicembre a Ginevra. ”È possibile dare una risposta diversa alla situazione dei rifugiati e assumere impegni concreti per il futuro, in modo che la generosità e la solidarietà dell’Africa rimangano forti e possano continuare ad essere di esempio per tutto il mondo”. L’Alto Commissario ha inoltre avuto colloqui bilaterali con numerosi leader ai margini della Conferenza Internazionale di Tokyo, tra cui il Ministro degli Esteri giapponese Taro Kono, i presidenti di Burkina Faso, Mali e Ruanda, e il primo ministro della Tanzania, e ha partecipato ad eventi collaterali quali conferenze sulla sicurezza e la stabilità del Sahel e del Corno d’Africa. La Conferenza Internazionale di Tokyo è stata inoltre organizzata per approfondire il tema su cui si concentra l’Unione Africana nel 2019, designato come ”l’anno per i Rifugiati, i Rimpatriati e gli Sfollati Interni” in Africa, nonché per trovare soluzioni alla loro situazione.

Maria Novella Topi
Maria Novella Topihttps://onuitalia.com
Maria Novella Topi è stata a lungo capo servizio della Redazione Esteri dell'Ansa. Tra le sue missioni l'Albania (di cui ha seguito per l'agenzia la caduta del comunismo e le successive rivolte), l'Iraq e la Libia. Ha lavorato per lunghi periodi nell'ufficio di corrispondenza di Parigi. Collabora da Roma a OnuItalia.

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