NEW YORK, 22 AGOSTO – Parlando nel corso di riunione in formula di Arria del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, l’Italia ha sottolineato il suo continuo sostegno alle minoranze etniche e religiose che subiscono persecuzioni.
“La libertà di religione o di credo è fondamentale per costruire società pacifiche e pluralistiche”, ha dichiarato il vice rappresentante permanente Stefano Stefanile in occasione della prima Giornata internazionale dedicata alle vittime di atti di violenza basata sulla religione o il credo recentemente istituita dall’Assemblea generale con una risoluzione che l’Italia ha co-sponsorizzato.
“Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un aumento dell’estremismo violento e della discriminazione etnica e religiosa in tutto il mondo, che si e’ aggiunta alla già precaria situazione spesso affrontata da persone appartenenti a minoranze etniche e religiose. Le religioni sono diventate oggetto di manipolazione, invocate per giustificare violenza o atrocita’, attacchi terroristici, manifestazioni di radicalizzazione, incitamento all’odio, intolleranza contro comunità e individui appartenenti a minoranze religiose”, ha affermato Stefanile.
Le violazioni della libertà di religione o di credo sono spesso i primi indicatori di gravi violazioni dei diritti umani che possono degenerare in crimini di guerra, genocidi o crimini contro l’umanità, ha aggiunto il diplomatico italiano: “Questi atti di violenza diventano ancora più frequenti e gravi nel contesto di conflitti armati in cui gruppi e individui vulnerabili sono bersaglio di attacchi in violazione dei loro diritti umani. Questo è il motivo per cui lodiamo l’attenzione sui conflitti armati della riunione di oggi “.
Stefanile ha ricordato che l’Italia è tradizionalmente in prima linea negli sforzi volti a salvaguardare la libertà di religione o di credo in tutto il mondo, un valore ritenuto la pietra angolare della protezione e promozione dei diritti umani e delle libertà fondamentali, in particolare la libertà di pensiero ed espressione. “Siamo a favore di una rinnovata azione della Comunità internazionale in difesa del patrimonio culturale e religioso, in particolare nelle zone di conflitto o di crisi. Il patrimonio culturale e religioso è il fondamento della civiltà, una testimonianza dell’identità umana, della storia e della prosperità ”, ha affermato, indicando una serie di passi concreti compiuti dall’Italia sia nella sfera bilaterale (dal 2016 un investimento di 3,5 milioni di Euro in promozione dialogo e riconciliazione tra le diverse componenti della società irachena in aree occupate da Daesh dove cristiani, yazidi, curdi, arabi e turkmeni convivono da secoli) che nella dimensione multilaterale: oltre a sostenere il lavoro del Consigliere speciale del Segretario generale sulla prevenzione del genocidio, l’Italia ha recentemente ospitato uno dei seminari regionali sul ruolo dei leader religiosi nella prevenzione dei crimini di atrocità con la partecipazione del Consigliere speciale e circa 30 leader religiosi. (@OnuItalia)