GINEVRA, 17 LUGLIO – Oltre un bambino su 10, cioè circa 20 milioni nel mondo, nel 2018 non ha ricevuto i vaccini obbligatori come morbillo, difterite e tetano: lo affermano i nuovi dati diffusi da Organizzazione mondiale della Sanità e Unicef.
Se su scala mondiale dal 2010 – afferma il rapporto – la copertura vaccinale anche per la pertosse si mantiene intorno all’86 per cento, è ormai necessario arrivare alla percentuale che si ritiene necessaria per far fronte ad eventuali riprese di epidemie, cioè al 95%.
Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’OMS, ha spiegato che ”i vaccini sono uno dei mezzi più potenti per prevenire epidemie e preservare la sicurezza mondiale…anche se attualmente molti bambini sono coperti, molti altri sono stati lasciati indietro e, cosa inaccettabile, i più esposti alle malattie sono proprio i più poveri, gli emarginati, le vittime di conflitti costretti a fuggire dai loro paesi”.
Quasi la metà dei bambini non vaccinati vivono in soli 16 paesi: Afghanistan, Etiopie, Haiti, Iraq, Mali, Niger, Nigeria, Pakistan, Repubblica Centrafricana, RCD, Somalia, Sudan, Sud Sudan, Siria, Ciad e Yemen. Il rapporto Onu sottolinea anche che le epidemie di morbillo hanno rivelato lacune nella copertura moltiplicate dalle disparità nell’accesso ai vaccini tra i vari paesi e talvolta anche all’interno dello stesso paese, compresi anche quelli considerati più industrializzati.
Nel 2018 sono stati segnalati nel mondo almeno 350 mila casi di morbillo e cioè il doppio che nel 2017. ”Il morbillo è un indicatore in tempo reale dei luoghi dove dobbiamo concentrare i nostri interventi per lottare contro le cosiddette malattie evitabili – ha detto Henrietta Fore, direttrice generale dell’UNICEF – Poichè il morbillo è una malattia fortemente contagiosa lo scoppio di un’epidemia colpisce comunità intere che non hanno mezzi, o non sono state vaccinate o non sono state vigilate… e noi non dobbiamo risparmiare alcuni sforzo perchè ogni bambino sia vaccinato”.