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giovedì, Novembre 21, 2024

Del Re: corridoi umanitari risposta intelligente per gestire migrazioni

ROMA, 1 LUGLIO – I corridoi umanitari sono “una risposta intelligente e virtuosa che rappresenta un modello di gestione ragionata e collaborativa dei fenomeni migratori, invece di reagire sempre sull’onda dell’emergenza, e che contribuisce al contrasto del traffico di esseri umani”. Lo ha detto la Vice Ministra agli Affari Esteri e alla Cooperazione Internazionale, Emanuela Del Re, partecipando oggi a Palazzo Montecitorio all’incontro “Corridoi Umanitari, per un’Europa Solidale” con la presenza del presidente della Camera Roberto Fico.

Quello dei corridoi umanitari, ha proseguito Del Re “è un progetto d’integrazione e di vita, la persona viene coinvolta nel contesto del Paese e questo contribuisce anche a migliorare la percezione dell’opinione pubblica verso i rifugiati”. La Vice Ministra ha quindi menzionato la necessità che il modello italiano sia ampliato, lavorando ad uno schema di “corridoi umanitari europei” che veda coinvolta l’Italia insieme ad altri partner europei. “Rappresenterebbero un approccio nuovo che permetterebbe di colmare alcune lacune nelle politiche comunitarie, favorendo anche una maggiore coesione sociale nell’Unione. I corridoi umanitari europei sarebbero uno sforzo collettivo per una soluzione strutturale di cui c’è bisogno”, ha detto ancora Del Re.

L’incontro a Montecitorio ha permesso di ascoltare le testimonianze di alcune persone arrivate in Italia grazie ai corridoi umanitari e di alcune famiglie italiane che hanno offerto accoglienza. Martin Doucet, consigliere e capo sezione Immigrazione dell’ambasciata del Canada in Italia, ha illustrato il modello della private sponsorship per i rifugiati in vigore in Canada, mentre Petra Hueck dell’International Catholic Migration Committee/Share Network, ha parlato dei programmi di sponsorship in Europa con uno sguardo al futuro.

I corridoi umanitari sono un progetto-pilota completamente autofinanziato e  realizzato dalla Comunità di Sant’Egidio con la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, la Tavola Valdese e la Cei-Caritas. Gli obiettivi sono di evitare i viaggi con i barconi nel Mediterraneo, che hanno già provocato un numero altissimo di morti, tra cui molti bambini; impedire lo sfruttamento dei trafficanti di uomini che fanno affari con chi fugge dalle guerre; concedere a persone in “condizioni di vulnerabilità” (ad esempio, oltre a vittime di persecuzioni, torture e violenze, famiglie con bambini, anziani, malati, persone con disabilità) un ingresso legale sul territorio italiano con visto umanitario e la possibilità di presentare successivamente domanda di asilo. Il rilascio dei visti umanitari prevede i necessari controlli da parte delle autorità italiane.

Arrivati in Italia, i profughi sono accolti a spese delle organizzazioni in strutture o case. Dal febbraio 2016 a oggi sono state accolte quasi 2500 persone, siriani in fuga dalla guerra e dal Corno d’Africa. Accanto a questa iniziativa, l’Italia è impegnata nel programma europeo reinsediamenti ed ha recentemente effettuato evacuazioni umanitarie in situazioni di emergenza dalla Libia e dal Niger (coordinate dal Ministero dell’Interno). (@OnuItalia)

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Il giornale Italiano delle Nazioni Unite. Ha due redazioni, una a New York, l’altra a Roma.

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